Cittadella, il Meucci attiva la carriera alias: «Segnale di rispetto verso la persona»
L’istituto Meucci di Cittadella introduce la carriera alias per studenti e studentesse in transizione di genere. Il nuovo regolamento consente l’uso di un nome scelto nella vita scolastica, prima ancora del cambio anagrafico

Una scuola che riconosce il nome “vero” di una persona, prima ancora che lo facciano l’anagrafe o una sentenza. L’istituto Meucci di Cittadella è il primo della città murata ad attivare la carriera alias, con l’obiettivo dichiarato di «garantire il benessere psicofisico degli studenti e delle studentesse in transizione di genere mediante la realizzazione di un ambiente di studio sereno ed inclusivo, basato sul rispetto reciproco e sulla pari dignità delle persone».
Un passo concreto verso l’inclusività, che va oltre le formalità burocratiche per rispondere alle esigenze di chi non si riconosce nel genere assegnato alla nascita. Con il pieno sostegno del dirigente scolastico Roberto Turetta, il consiglio d’istituto ha approvato il 16 maggio un regolamento che istituisce un percorso amministrativo dedicato a studentesse e studenti in transizione di genere.
La carriera alias prevede la creazione di un’identità scolastica parallela, che consente l’uso quotidiano di un nome elettivo – diverso da quello anagrafico – su strumenti come il registro elettronico, il badge, il libretto scolastico e l’account e-mail. Tutto ciò senza modificare i documenti ufficiali destinati all’esterno, come diplomi, certificati e pagelle, che continueranno a riportare il nome anagrafico fino a eventuale rettifica definitiva da parte del tribunale. Il regolamento stabilisce che possano richiedere l’attivazione dell’identità alias studenti e studentesse che abbiano intrapreso un percorso medico-legale o psicologico finalizzato alla transizione.
La richiesta va presentata al dirigente scolastico con documentazione adeguata e un documento d’identità. Se il richiedente è minorenne, la domanda deve essere firmata dai genitori. Dopo la verifica, viene sottoscritto un accordo di riservatezza che garantisce privacy e rispetto. La carriera alias è provvisoria e può essere interrotta su richiesta della persona interessata o in caso di violazione delle regole. In ogni caso, decade automaticamente con la rettifica anagrafica. Il collegamento tra nome alias e nome anagrafico resta custodito in modo riservato dalla segreteria didattica, che diventa punto di riferimento per l’intero percorso.
A dare impulso alla proposta è stato anche il contributo della componente studentesca. «Abbiamo chiesto che la scuola riconoscesse le identità dei nostri compagni per quello che sono, non per quello che c’è scritto sui documenti», racconta una rappresentante d’istituto.
«Questa decisione», aggiunge un altro studente, «è un segnale di rispetto, non solo per chi è in transizione, ma per tutti noi: dimostra che la scuola ci ascolta e ci tutela». Per molti, si tratta di un cambiamento che va oltre le norme. «Non è solo una questione di nomi, ma di dignità, sicurezza e libertà». Con questa scelta, il Meucci si propone come esempio di scuola che ascolta e agisce. In un contesto sociale dove il rispetto per le diversità identitarie è sempre più centrale, l’attivazione della carriera alias rappresenta una risposta concreta a un bisogno profondo: quello di essere riconosciuti per ciò che si è, non solo per ciò che si appare.
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