Bus: azienda unica, due abbonamenti
Con l’arrivo di un’azienda unica, ossia BusItalia Veneto, sia nel servizio urbano che in tutta la provincia, le famiglie che hanno figli a scuola speravano in una radicale razionalizzazione delle tariffe degli abbonamenti degli studenti. Invece, differentemente da come suggerivano da mesi le associazioni dei consumatori e i sindacati di categoria, il sistema degli abbonamenti è rimasto uguale a quello di prima.
Lo sanno benissimo i genitori, residenti ad Abano e negli altri paesi della zona termale, che devono frequentare scuole che non si trovano lungo i tragitti dei percorsi dei bus sub-urbani delle linee A, M, T ed AT. Tra di loro i ragazzi dell’area termale che frequentano gli istituti Valle, Marchesi-ex Boaga a Cadoneghe, Leonardo Da Vinci e altre. Sono tutti studenti che hanno bisogno di un abbonamento cosiddetto integrato.
Se si parla di un mensile, valido 26 giorni, questi non devono sborsare solo 38,80 euro ma 55,70 euro (ossia circa 17 euro in più): per l’annuale non solo 310,50 euro ma 446,70 euro. In pratica devono pagare per un abbonamento sub-urbano dall’area termale e per un secondo abbonamento di tipo urbano. In tutto 130 euro in più.
Naturalmente hanno bisogno dell’abbonamento integrato anche le migliaia di studenti che utilizzano il servizio extraurbano di BusItalia (ex Sita Nord) e che frequentano istituti che non si trovano vicino ai percorsi delle corriere provenienti dall’Alta e della Bassa. Per fortuna che alcuni di loro, con un sovrapprezzo di sei euro, possono salire sui bus-navetta in coincidenza che li portano agli ingressi delle loro scuola. Ad asempio al Severi, in via Pettinati, a Mortise, scuola guidata dalla preside Nadia Vidale. «In pratica con l’arrivo della nuova azienda sia in città che in provincia non è cambiato nulla» osserva Stefano Pieretti, coordinatore provinciale di Adl/Cobas. «Un’azienda unica era una preziosa occasione per migliorare il servizio a favore degli utenti e per far scattare anche un nuovo sistema per i singoli biglietti e per gli abbonamenti, sia mensili che annuali ed, invece, Comune e Provincia sono diventati più distanti di prima. Tutto questo a scapito della qualità del servizio e delle tasche dei passeggeri». (f.pad.)
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