«Bus-odissea, a scuola solo con l’auto»

Riceviamo e pubblichiamo
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Scrivo per evidenziare il grave disservizio che sta penalizzando e danneggiando molti alunni e relative famiglie che frequentano l’istituto Don Bosco, in zona Forcellini-Terranegra. Mia figlia e altri ragazzi che provengono dalle aree suburbane e dalla provincia padovana, trevigiana e veneziana, per andare a scuola scendono alla stazione ferroviaria, scelta come area di baricentro e smistamento utile ai servizi, con relativi mezzi Aps, Actv o pullman navetta. Purtroppo, la soppressione di alcune tratte ha praticamente sguarnito e quindi scoperto determinati quartieri di Padova dove ci sono gli istituti scolastici e surrogato la tratta con nuovi mezzi e numeri ma con orari assolutamente inadeguati alle esigenze scolastiche. Come genitori abbiamo personalmente verificato, ogni mattina da quanto è iniziato l’anno scolastico, un assoluto disagio legato alle corse che partono dal terminal delle autovie o della stazione dei treni.
Di seguito riportiamo puntualmente quanto sperimentato in questi giorni.
La linea 14 delle ore 7.10, che disegna un percorso “breve” via Ospedali, verso via Facciolati (divenuta la fermata utile più accessibile alla destinazione in questione) non è fruibile in quanto gli orari delle navette e bus extraurbani con capolinea in stazione, non consentono ldi usare la corsa, arrivando questi in un arco di orario che va dalle 7.15 alle 7.30. La corsa successiva delle 7.35 effettua un percorso più lungo (via Prato della Valle) arrivando alla fermata di via Facciolati pochi minuti prima delle 8; la distanza dall’istituto Don Bosco (circa 800 metri), anche se effettuata di corsa (con gli evidenti disagi e pericoli) si copre non prima delle 8.10, 8.15.
La stessa situazione la si riscontra nella linea 13 che, pur servendo il quartiere, non consente di avere coincidenze con i mezzi che partono dalla stazione Fs. Va detto, relativamente alla linea 13, che è assai problematico raggiungere la prima fermata utile di viale Codalunga dalla stazione Fs, in quanto ragazzi e ragazze, sono obbligati ad attraversare a piedi un’area abitativa (il boulevard della stazione, ndr)dove il rischio di fare brutti incontri è da ritenersi più che possibile...
Infine, anche riuscendo a prendere la corsa, l’orario migliore di arrivo in quartiere si aggira intorno alle 8.05. Sempre con la linea 13 è stato analizzato e provato, per evitare la corsa a piedi dalla ferrovia alla fermata di viale Codalunga con il rischio di perderla, anche un’altra combinazione: arrivo in stazione con il bus di linea, corsa per prendere il tram al fine di scendere in Prato della Valle e salire sul primo bus numero 13 di passaggio: abbiamo scoperto che quasi contemporaneamente (circa 3 minuti uno dall’altro), arrivano due linee 13; la prima permetterebbe l’arrivo in orario (anche se solo di qualche minuto e quindi salvo imprevisti) tuttavia fa capolinea in Prato della Valle; il mezzo successivo arriva verso le 7.40-7.45, ma passa per zona Pontecorvo-circonvallazione ospedale-via Gattamelata a un orario tale per cui l’arrivo puntuale a scuola diventa quasi una vincita al lotto.
Anche la linea 16 delle 7.35 opera su medesime tratte del numero 14 (via Prato della Valle-Facciolati), arrivando in ogni caso in ritardo rispetto agli orari utili.
Abbiamo verificato anche il numero 24, che ha come partenza dalla stazione Fs l’orario delle 7.20 e 7.40: la sua prima fermata utile di prossimità al quartiere è quella dell’ospedale civile, che comporterebbe una distanza all’istituto Don Bosco di oltre un chilometro. Quindi i tempi di arrivo a scuola si attesterebbero su circa 20-25 minuti a piedi, considerando sempre il fattore meteo e il carico di cartelle e zaini. Abbiamo anche provato ad attendere la corsa della linea 14 bis, che dovrebbe transitare dalla stazione alle 7.35 ma arrivando da Cadoneghe-Bragni accumula puntualmente un ritardo minimo di 10 minuti.
In ragione di queste osservazioni e analisi provate sul campo, chiediamo di poter considerare con adeguata sensibilità di cambiare tratte e orari in modo da venire incontro alle esigenze degli studenti. Va anche considerato che il quartiere Forcellini, soprattutto in prossimità degli istituti scolastici, ha visto un incremento notevolissimo di traffico, auto di persone costrette a usare il mezzo proprio per ovviare all’impossibilità di usare il servizio pubblico. Tutto ciò succede la mattina e non entriamo nel merito dei disagi che si stanno verificando per le medesime percorrenze e esigenze nel senso inverso. Per questo ci sentiamo di dire con assoluta certezza che il ritorno (sperimentato personalmente) non è assolutamente proponibile...
Perché si arriva in stazione a un orario che non consente di poter fruire della coincidenza dei mezzi extraurbani.
L’anno scorso esisteva la linea 6 (ora con orari inutili per gli studenti) che riusciva a conciliare adeguatamente le esigenze di mobilità sia per raggiungere gli istituti scolastici, quanto poi riportare le masse degli studenti alla stazione dei treni.
Tutto ciò ha provocato molti malumori in tutte quelle famiglie che preventivamente hanno acquistato gli abbonamenti che hanno potuto verificare soltanto il primo giorno di scuola (inizio orario invernale fino a quel momento sconosciuto) essere praticamente inutili dato l’attuale servizio offerto agli utenti delle aree extraurbane e che si vedono costretti, nonostante il notevole esborso economico, a dover accompagnare i propri figli a scuola in auro.
Ultima considerazione: tutto ciò si verifica in un momento non ancora considerato “di punta”: in ottobre inizierà l’attività universitaria e, date le condizioni climatiche che verranno, le cose possono probabilmente solo peggiorare.
Liella Rocca
Vigonza
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