Bus, servizio di sicurezza a una coop

BusItalia Veneto vuole intervenire dopo le due aggressioni subite dagli autisti

Ha già ottenuto una prima risposta da parte dei vertici di BusItalia Veneto la protesta degli autisti, che lamentano una scarsa sicurezza a bordo del tram e dei bus dopo che due conducenti, nell’arco di 48 ore, sono stati aggrediti. Uno di giorno, in Piazza Caduti della Resistenza e l’altro a tarda sera, durante il percorso della linea M tra il Bassanello ed Abano Terme.

Dal momento che i vigilanti costano troppo e non è facile, tecnicamente, utilizzarli a bordo dei mezzi pubblici, l’azienda guidata dall’a.d. Franco Ettore Viola e dal presidente Ludovico Mazzarolli sta cercando di affidare il servizio di sicurezza, sia di giorno che di notte, a una cooperativa di servizi polivalenti il cui costo generale non sarebbe alto come quello di una società privata di vigilanza.

« In questo caso, però, abbiamo bisogno di ottenere l’autorizzazione da parte della Regione Veneto, che in questa delicata materia dispone già di una legge specifica, che dovrebbe essere modificata» spiega Franco Viola. «In tutti i modi abbiamo già presentato la domanda al settore competente della Regione. Gli autisti hanno ragione. Hanno tutti i diritti di poter lavorare in un clima di assoluta tranquillità. D’altronde gli addetti al controllo sul tram e sui bus servirebbero a garantire la massima sicurezza anche a tutti i passeggeri».

Nel frattempo è arrivata una buona notizia per quanto riguarda l’incremento occupazionale in BusItalia. Tra la fine del 2015 e i primi sei mesi del 2016 sono stati assunti 40 nuovi autisti, che stanno già guidando sia i bus urbani e sub-urbani e sia quelli extraurbani che collegano la città con i paesi della provincia e con i capoluoghi limitrofi. Questo anche perché nei prossimi mesi andranno in pensione numerosi autisti. Tra questi anche Paolo Tollio, il leader storico della Filt-Cgil.

Felice Paduano

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