Ca’ Nordio verso il futuro con bollette più leggere
AcegasApsAmga adegua l’impianto di depurazione e risparmierà energia Ma si guarda già al potenziamento: altri dieci milioni per una nuova linea

MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-DEPURATORE CA NORDIO.
Un intervento da 3,6 milioni di euro per adeguare alle nuove normative regionali del “Piano di Tutela delle Acque” l’impianto di depurazione di Ca’ Nordio. Il depuratore, che serve 197 mila abitanti, si giova così di una riduzione dei costi dell’energia elettrica per il trattamento della acque reflue del 10% (in numeri assoluti si tratta di una riduzione della bolletta di 150 mila chilowatt/ora) riducendo di una percentuale uguale anche gli inquinanti a base di azoto e fosforo che prima raggiungevano il mare Adriatico incrementando fenomeni come il proliferare di alghe e microorganismi, con un maggior benessere per la fauna ittica del bacino marittimo. Il risparmio - annuncia l’azienda - ridurrà sensibilmente i costi del servizio.
Ma non questo è l’unico intervento che AcegasApsAmga prevede di affrontare nel sito. «Entro il 2018 pubblicheremo i bandi di gara per la realizzazione di una quarta linea dell’impianto che sarà in grado di accrescere la sua portata fino a coprire oltre 230 mila abitanti equivalenti», annuncia Roberto Gasparetto, direttore generale di AcegasAps Amga, società del gruppo Hera. «Un’operazione da circa 10 milioni di euro che crediamo di poter concludere entro il 2022». Il sito di Ca’ Nordio, che l’azienda definisce un gioiello della gestione del ciclo idrico integrato, ha visto nel tempo una serie di interventi di implementazione tecnologica che ne fanno un esempio di gestione tecnologicamente innovativa ed efficente del ciclo delle acque.
«Negli ultimi anni abbiamo applicato a una scala industriale tutte le innovazioni relative al controllo ed alla gestione delle acque reflue», spiega Gasparetto. «I fanghi di risulta del processo di trattamento sono essiccati in apposite serre solari di nuova generazione che aumentano l’efficienza e riducono i costi di gestione degli scarti di lavorazione. A questo processo abbiamo integrato anche un impianto di cogenerazione alimentato a biogas che fornisce energia elettrica al sito. Nel frattempo abbiamo scelto di guardare alla sensoristica e alla Fabbrica 4.0 istallando un sistema di telecontrollo e telegestione che ottimizza i processi e promette ulteriori risparmi, riducendo nel frattempo gli indici di errore. Ca’ Nordio è diventato così anche un sito sperimentale le cui soluzioni vengono poi applicate ad altri siti come quello di Rimini e Trieste (per un totale di 800 mila abitanti equivalenti) su cui stiamo investendo decine di milioni di euro per conferire in Adriatico acque di risulta più pulite. Il risultato è reso possibile dalla grande intelligenza di chi ha realizzato il sistema fognario e idrico della città oltre 150 anni fa». Un sistema che a Padova è forte di oltre 1.400 chilometri di fogne e di oltre 2.000 km di condutture dell’acqua potabile che portano ogni anno oltre 34 milioni di metri cubi di acqua l’anno ai rubinetti dei padovani. «Padova e la sua università sono state in quegli anni una capitale mondiale dell’idraulica e i risultati ci sono di grande aiuto anche oggi», conclude il dg di AcegasApsAmga. «Anche in periodi di relativa siccità come questo, Padova non ha problemi di approvvigionamento mentre la falda scelta a suo tempo tiene in pressione l’acqua. I sistemi di controllo di cui la città di è dotata fin dall’inizio e che noi implementiamo con costanza garantiscono di fatto un monitoraggio continuo della qualità di un acqua che è tra le migliori del Paese».
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