Caduti nel padovano piccoli frammenti della mega meteora

L’asteroide super luminoso avvistato la notte del 30 maggio frantumato a 40 km di quota: caccia ai resti nel Piovese
Il grosso meteorite che ha solcato poco dopo le 23 di ieri sera i cieli del Centronord Italia, anche in Trentino Alto Adige, illuminando la notte, lasciando dietro di sé una scia verdastra e, secondo alcuni testimoni, anche dei residui incendiati, 31 maggio 2017 . ANSA/Fabio De Villa
Il grosso meteorite che ha solcato poco dopo le 23 di ieri sera i cieli del Centronord Italia, anche in Trentino Alto Adige, illuminando la notte, lasciando dietro di sé una scia verdastra e, secondo alcuni testimoni, anche dei residui incendiati, 31 maggio 2017 . ANSA/Fabio De Villa

PADOVA. Un nuovo passatempo potrebbe prendere piede nell’estate padovana: secondo gli esperti, i frammenti dell’asteroide che ha illuminato il cielo la notte del 30 maggio scorso, sarebbero caduti nel territorio compreso fra Piove di Sacco e Bojon, frazione di Campolongo Maggiore nel Veneziano. Ora si apre la caccia ai preziosi “sassi” caduti dal cielo. La brillante meteora che è stata avvistata il 30 maggio nei cieli del Nord Italia è stata provocata da un mini asteroide del diametro di circa 60 centimetri e del peso compreso tra 50 e 200 chilogrammi. Lo hanno calcolato i ricercatori della collaborazione Prisma, promossa e coordinata dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), secondo i quali, inoltre, eventuali frammenti potrebbero essere caduti fra Padova e Venezia.

Il 30 maggio scorso, alle 23,09 italiane, una straordinaria meteora luminosa ha solcato i cieli del Nordest, ed è stata vista soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Numerose le segnalazioni che in pochi minuti hanno riempito i social network e le chat, fra interrogativi e stupore per lo spettacolo a cui molti fortunati sono riusciti ad assistere.

Gli studi su origine, composizione e traiettoria della meteora e le ricerche di eventuali frammenti, sono iniziati subito dopo l’avvistamento da parte della collaborazione Prisma, nata proprio per lo studio e il monitoraggio di eventi del genere.

«È stato un lavoro lungo e complesso e il risultato arriva a ridosso del 30 giugno, giorno dichiarato dall’Onu Asteroid Day» ha rilevato Daniele Gardiol, dell’Inaf di Torino, coordinatore di Prisma. «L’analisi dei dati durante i 7 secondi in cui la meteora è stata visibile» ha aggiunto, «ha permesso di definire un dettagliato modello matematico della fase di volo e la zona di possibile caduta di frammenti».

I risultati indicano che il mini asteroide aveva una massa compresa fra i 50 e i 200 chilogrammi e un diametro tra 30 e 60 centimetri ed è entrato in atmosfera alla formidabile velocità di 54 mila chilometri orari. «Le riprese delle telecamere Prisma e di quelle della rete Imtn (Italian Meteor and Tle Network), hanno permesso di concludere che l’oggetto cosmico» ha proseguito lo studioso, «si è in gran parte “sbriciolato” nelle fasi iniziali dell’impatto con l'atmosfera, a una quota di circa 40 chilometri, provocando probabilmente uno “sciame” di piccole meteoriti delle dimensioni di una pallina da golf».

Secondo i calcoli alcuni di questi frammenti potrebbero essere caduti fra i territori di Piove di Sacco e Bojon, nel Veneziano e i ricercatori invitano la popolazione a segnalare eventuali sassi sospetti all'indirizzo e-mail prisma_po inaf.it.


 

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