Calciatori-vandali, la Vigontina San Paolo si dissocia
VIGONZA. Una partita iniziata 5 anni fa, quella tra la Vigontina e il viticoltore trevigiano Luigi Gregoletto che esige il rimborso di danni provocati al suo podere da calciatori rossoblù, ha finito...
VIGONZA. Una partita iniziata 5 anni fa, quella tra la Vigontina e il viticoltore trevigiano Luigi Gregoletto che esige il rimborso di danni provocati al suo podere da calciatori rossoblù, ha finito per tirare in ballo anche un’altra società sportiva, la Vigontina San Paolo. Che però mette in chiaro, per bocca del presidente Cristian Bozzato, di non avere nulla a che fare con la Vigontina Calcio e tanto meno con i suoi guai per un episodio risalente al 25 marzo 2012, quando alcuni giocatori della squadra Giovanissimi danneggiarono le proprietà di Gregoletto durante una trasferta a Miane (Tv). «La nostra società non c’entra nulla con la Vigontina Calcio», sottolinea Bozzato, «non c’è stata alcuna fusione, la Vigontina San Paolo non è in alcun modo riconducibile, neppure per quanto concerne l’attività di settore giovanile, alla società protagonista dei presunti fatti, quindi non abbiamo nulla a che vedere con i pregressi della Vigontina». Sostenendo che le due società sono soggetti giuridici diversi - e quindi che le responsabilità dell’una non coinvolgono l’altra - Bozzato rilancia la palla alla Vigontina.
«So che Gregoletto ha avanzato delle richieste», ammette a sua volta Ivo Righetto, presidente rossoblù all’epoca dei fatti, «ma chiedere un risarcimento solo perché qualcuno indossa una tuta mi pare ridicolo». Sulla condanna del tribunale civile di Treviso a pagare i danni, che ammonterebbero a 12mila euro, Righetto glissa: «Non ne so nulla, la responsabilità fuori dal campo è dei genitori, non della società. Ad accompagnare i calciatori c’era un genitore, non un dirigente: quel che ha detto o fatto era a titolo personale».
La Vigontina ora risulta insolvente. «I termini di pagamento sono maturati, se la società continuerà ad essere insolvente presenteremo l’istanza di fallimento al Tribunale di Padova», annuncia l’avvocato Luca Piaia, legale di Gregoletto. «Nel momento in cui la Vigontina Calcio è stata condannata a pagare i danni, qualora abbia ceduto parte del patrimonio al San Paolo creando di fatto una nuova società, la parte lesa può comunque chiedere al giudice di verificare la validità del passaggio. Se il giudice decidesse di dichiarare non valida la cessione, è possibile che la sentenza dichiari che quella somma debba essere comunque pagata a Gregoletto, anche se si trova nelle tasche di un soggetto giuridico che non è responsabile dei fatti avvenuti cinque anni fa. Questo, però, è tutto da dimostrare».
(m.maz.)
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