Caldo record a giugno, quintuplicati i costi delle bollette energetiche
Climatizzatori accesi 15 volte al mese: i padovani hanno già speso 1,8 milioni. Solo il mese scorso si è passati da 5,76 a 31,50 euro per ogni famiglia

Caldo record, aria condizionata a palla e le bollette si surriscaldano: più 447% di spesa rispetto a giugno dello scorso anno. Il mese appena archiviato, infatti, ha segnato un’impennata record nell’uso dell’aria condizionata.
Una differenza netta, che si traduce in un esborso medio per famiglia di 31,50 euro contro i 5,76 euro dell’anno precedente, secondo i calcoli dell’Adico. Una risposta a un aumento delle temperature – sia nelle massime che nelle minime – di circa 4 gradi. Dietro questi numeri c’è un cambiamento concreto e percepibile: nel 2024 l’aria condizionata è stata accesa, in media, tre volte a giugno. Dodici mesi dopo, le accensioni sono salite a 15. Un dato che riflette un clima più caldo, ma anche abitudini meno sostenibili.

All’ombra sempre più torrida del Santo circa il 70% delle famiglie, pari a circa 72.800 nuclei, è dotato di un impianto di climatizzazione. Il raffronto tra i due mesi di giugno evidenzia una crescita dei consumi dovuta non solo alle temperature, ma anche a un utilizzo meno attento. La bolletta ne risente: un aumento assoluto di 25,74 euro che, moltiplicato per tutte le famiglie coinvolte, genera un impatto economico complessivo di 1,8 milioni di euro in un solo mese.
Oltre al portafoglio, è l’ambiente a pagare il prezzo più alto. I condizionatori, oltre a richiedere una quantità significativa di energia elettrica, immettono anidride carbonica nell’atmosfera. Il loro utilizzo continuo, soprattutto in modalità 24 ores u 24, rappresenta un doppio spreco: di risorse e di salute.
Un impianto in funzione per tutta la giornata, per 21 giorni, consuma tra i 400 e i 600 chilowattora. Tradotto: un carico notevole per la rete elettrica e un rischio concreto per il benessere fisico, a causa degli sbalzi termici e dell’aria secca.
L’Adico, l’associazione difesa consumatori, sa sapere che «esistono strategie semplici per contenere i consumi senza rinunciare al comfort. Il primo consiglio è investire in condizionatori di classe energetica alta, preferibilmente A o superiore: permettono una riduzione dei consumi fino al 30%. La loro posizione in casa è altrettanto importante. Vanno collocati in alto, mai dietro tende o mobili, per consentire la corretta diffusione dell’aria fredda. La differenza di temperatura tra esterno e interno non dovrebbe superare i sei gradi: è una soglia che protegge dal caldo, ma anche dagli shock termici».
Ancora: «I filtri dell’impianto devono essere controllati e puliti almeno una volta l’anno. Un ventilatore da soffitto può essere un ottimo alleato: consuma meno e, abbinato al condizionatore, consente di ridurre il tempo di accensione del secondo.
Durante la notte, è fondamentale limitare l’uso del condizionatore, sfruttando le funzioni “notte” o programmando lo spegnimento automatico. Il fresco eccessivo non favorisce il sonno e può causare malanni. Nei mesi estivi, l’approccio più sostenibile resta comunque quello più semplice: chiudere le finestre durante il giorno, aprirle alla sera, usare tende chiare che riflettano la luce e preferire, quando possibile, la funzione deumidificatore piuttosto che il raffreddamento intensivo».
In tempi di crisi climatica conclamata l’aria condizionata è una risorsa preziosa, ma va usata con criterio, sia per noi che per l’ambiente che ciriconda: «L’invito è quello di adottare tutte le precauzioni necessarie per utilizzare il meno possibile o comunque nel modo più efficiente possibile l’aria condizionata», conclude Carlo Garofolini, presidente di Adico.
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