Camposampiero: ecatombe all'ospedale Pietro Cosma, via Psichiatria e Oncologia

Dalle schede ospedaliere cancellate anche Chirurgia della mano e Senologia. Sei posti letto in meno in Chirurgia generale. Lunedì alle 11 sit-in di protesta
La protesta dei sindaci nel settembre 2018
La protesta dei sindaci nel settembre 2018



CAMPOSAMPIERO. Nelle nuove schede ospedaliere regionali al Pietro Cosma scompaiono Psichiatria, Oncologia, Chirurgia della mano, Unità coronarica e primariato di Laboratorio, mentre non viene citata Dialisi in Nefrologia e non viene assegnata la Breast Unit (Senologia). Preoccupa anche il taglio dei posti letto in Chirurgia generale e in particolare nella Week Surgery.

Per questo lunedì alle 11 ci sarà una manifestazione popolare con raduno nella portineria sud per chiedere alla Regione di valutare. A lanciarla è “Fiori di Cactus” onlus, l’associazione delle donne operate di tumore al seno che ha un forte peso sociale nel Camposampierese. Hanno dato la loro adesione quasi tutti i sindaci della zona, a partire dal primo cittadino di Camposampiero Katia Maccarrone e dal presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese, il sindaco di Piombino Dese Cesare Mason.

«Sostengo qualsiasi battaglia per mantenere al nostro ospedale le specialità che ci sono e per potenziare il Centro traumatologico otopedoco» dichiara Mason «speriamo ci siano le risorse, perché si accorpa e si razionalizza per questi problemi. E fa rabbia perché qui dobbiamo subire tagli, mentre in altre regioni ci sono sperperi».

La manifestazione di domani vuole essere un appello perché vengano apportati correttivi. «Vogliamo capire se sono possibili modifiche perché siamo nella fase delle osservazioni, poi chi decide è la giunta regionale» dichiara Maccarrone “ci sono anche cose positive. Di positivo c’è la conferma del Cto per il quale ci danno due primariati nuovi, che oggi non ci sono ma sono previsti in futuro: la Chirurgia Vascolare e la Maxillo Facciale. Inoltre sono incrementati i posti letti di Riabilitazione Funzionale. E poi ci hanno confermato la Terapia Intensiva Neonatale nella nostra Pediatria».

Le preoccupazioni riguardano altre aree. Area Chirurgica. Chirurgia generale: c’è la riduzione da 22 a 16 dei posti letto, che andrebbe accompagnata con il potenziamento della dotazione di day e week surgery in quanto gli attuali dieci posti letto (prima erano 22) sono insufficienti, ne servirebbero almeno 25. Chirurgia della mano: non è stata riconosciuta l’unità semplice a nessun livello nonostante il Pietro Cosma sia stato definito Cto, il Centro traumatologico ortopedico più importante della Regione. Chirurgia senologica: non viene citata e anzi la Breast Unit verrà assegnata a Cittadella, mentre l’eccellenza è a Camposampiero.

Area Medica. Geriatria: si chiede il mantenimento degli otto posti letto e non la loro riduzione. Cardiologia: gli attuali otto posti letto vengono riconosciuti ma mancano quelli di Terapia Intensiva, ne servono almeno quattro. Psichiatria: spariscono gli otto posti letto, trasferiti a Cittadella dove aumentano a 24. Oncologia: sparito dalle schede il day hospital di questa specialità. Nefrologia: è stata omessa l’attività di Dialisi.

Diagnosi e cura. Per quanto riguarda questa attività, Radiologia interventistica c’è come strumentazione ma le schede non la prevedono mentre sono spariti Medicina trasfusionale, che ha un ruolo particolare nell’ambito dei trapianti, e il primariato di Laboratorio analisi, dove esiste un facente funzione da ben nove anni, che opera su entrambi gli ospedali. Inoltre va apportata una correzione sul Centro trasfusionale, riconosciuto a Cittadella ma che operativamente è a Camposampiero.

«Grave che venga ridotta la week surgery, che serve come scarico di attività per Chirurgia, Urologia e Ginecologia: dieci posti letto non possono servire tre specialità. Nell’Unita coronarica, mentre restano i posti letto di Cardiologia con attività di elettrofisiologia, scompare Terapia intensiva coronarica. Così come scompare Psichiatria: i posti letto vengono spostati a Cittadella, dove ci sarà una concentrazione tale che si rischia di passare al concetto di manicomio e questo è ciò che non vogliamo. Con Nefrologia senza Dialisi i pazienti dializzati saranno costretti a spostarsi. È vero che il presidio di Camposampiero si sta specializzando come Cto ma contemporaneamente deve fare la sua funzione come ospedale di rete. Sia nell’Alta che a Padova la medicina di secondo livello deve stare vicino al cittadino» dichiara Raffaella Megna, segretaria Funzione Pubblica Cgil. «Prendiamo atto che si sta modificando la sanità veneta» aggiunge Flavio Frasson, segretario Cisl ospedalieri, «c’è un’inversione di rotta e si vuole portare tutto sulla dimensione centrale depotenziando gli ospedali di rete». —
 

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