Camposampiero piange monsignor Guido Santalucia

L’ha trovato morto in casa il viceparroco. Domani l’addio Proclamato il lutto cittadino: era in paese da 40 anni
Di Francesco Zuanon

CAMPOSAMPIERO. Alle 6.30 di ieri, in una grigia mattina di primavera, monsignor Guido Santalucia se n’è andato, nel silenzio della sua casa, di fianco alla chiesa, quasi volesse lasciare questa vita in modo riservato, com’era nel suo stile. Quando il giovane viceparroco è entrato come ogni mattina a salutare “don Guido”, come lo chiamavano i parrocchiani che aveva guidato per 28 anni, l’ha trovato esanime, seduto sulla poltrona del soggiorno, ancora in vestaglia.

Il medico, accorso insieme al parroco monsignor Pietro Fietta, ha stabilito che era morto circa due ore prima. La notizia ha fatto il giro di Camposampiero e della diocesi dove il sacerdote era conosciutissimo. Nato a Onigo di Pederobba (Tv) il 15 ottobre 1919, ordinato nel 1943, era stato vicerettore e padre spirituale del seminario di Treviso fino a diventarne rettore dal ’64 al ’70. Il 5 ottobre di quell’anno era divenuto parroco di san Pietro e Paolo restandovi fino al giungo 1998. In quegli anni era diventato anche un punto di riferimento per la vita amministrativa, prima come consigliere di amministrazione in ospedale e poi come presidente della scuola materna, in carica fino al settembre 2012. Nel 2010 l’amministrazione comunale gli aveva conferito la cittadinanza onoraria per i 40 anni di ministero svolto a Camposampiero. Tutti ieri, da monsignor Fietta al parroco di San Marco don Bruno Bevilacqua al sindaco Domenico Zanon, ne ricordavano le grandi doti di «umanità, disponibilità verso tutti e capacità di ascolto. Tutti potevano trovare in lui una parola di conforto, un consiglio, una guida per la propria vita».

Apprezzatissimo per la sua attività con i giovani a Camposampiero e a Spello e con le famiglie, noto per le sue omelie profonde, sempre calate nella realtà del vivere quotidiano, Santalucia aveva condotto per anni i corsi per i fidanzati formando centinaia di nuove famiglie e partecipando attivamente alla crescita della comunità. In questi ultimi giorni era normale; giovedì mattina aveva celebrato la messa a Santa Chiara, ma non era stato come di consueto a celebrare alla Madonna della Salute, per una leggera bronchite. «Ma stava bene», assicura Dino Scantamburlo che ieri ha aiutato monsignor Fietta nell’organizzazione della cerimonia funebre e nel tenere i rapporti con le centinaia di visite e telefonate arrivate in canonica. Stasera il rosario in chiesa a San Pietro; da stamattina la salma è esposta nella chiesetta di santa Chiara fino a domani alle 12, quando verrà trasferita in chiesa per il funerale celebrato alle 14.30 dal vescovo di Treviso monsignor Gianfranco Agostino Gardin. Pr domani, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.

Don Guido verrà sepolto nel cimitero di via Straelle nella “sua” Camposampiero «che - soleva ricordare in uno dei tanti aneddoti – avevo visto per la prima volta passandovi in treno, partito da Onigo per Padova, quando i miei genitori avevano deciso di festeggiare le nozze d’argento al Santo».

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