Camposampiero, tre parti con tre gemelli: «Un evento eccezionale»

Tre parti con tre gemelli ciascuno, nove bimbi nati a Padova e seguiti con il massimo della cura in Pediatria al San Cosma di Camposampiero

CAMPOSAMPIERO. Tre parti con tre gemelli ciascuno, nove bimbi nati a Padova e seguiti con il massimo della cura in Pediatria a Camposampiero, una realtà che nell’arco di nove mesi è passata dalla crisi ad un nuovo inizio.

Le nuove nascite portano sempre con sé una carica di energia e di speranza, ma statistica e matematica non sono un’opinione e davvero c’è qualcosa di eccezionale in quanto accaduto nei primi mesi di quest’anno negli ospedali patavini, con la realtà dell’Alta che festeggia: «Abbiamo davvero superato la prova del nove, tre volte tre». Il dottor Luca Vecchiato, primario di Pediatria all’ospedale di Camposampiero, le definisce con un battuta tre “sfornate” di tre gemelli ciascuna, nati pretermine nell’Azienda Ospedaliera di Padova e trasferiti al “Pietro Cosma” assieme alle rispettive mamme dopo la necessaria stabilizzazione in Terapia Intensiva Neonatale.

«Nove bimbi prematuri, piccoli di peso ed età», racconta oggi il dottor Vecchiato, «che da noi sono cresciuti, hanno imparato a mangiare, hanno risolto i loro problemi respiratori e metabolici, e che dopo una quarantina di giorni abbiamo dimesso, anche se continuano a venire per i vari controlli del caso». In totale cinque femminucce e quattro maschietti per un triplice evento più unico che raro, visto che statisticamente una nascita trigemellare si verifica per una gravidanza ogni 800 circa.

Il primo parto è avvenuto a gennaio, mamma e papà sono residenti a Piombino Dese; il secondo ai primi di aprile, in questo caso i neo-genitori hanno scelto l’Usl 6 arrivando da Santa Maria di Sala, nel veneziano; a fine aprile, una coppia di Vigonza ha potuto festeggiare la nascita dei loro tre bimbi. I fiocchi rosa e azzurri sono stati appesi, è andato davvero tutto bene, e la sanità locale festeggia una situazione di eccellenza che sembrava impossibile da raggiungere appena pochi mesi fa: quando il dottor Vecchiato è arrivato a dirigere la Pediatria di Camposampiero a ottobre dello scorso anno, infatti, il reparto soffriva una carenza strutturale di pediatri che riguarda ormai tutte le aziende sanitarie d’Italia.

In questi nove mesi, nonostante l’emergenza Covid-19 di mezzo, il personale di reparto è stato progressivamente ricostituito con l’arrivo di tre pediatre a gennaio, una a febbraio, una a giugno e una quinta che comincerà a settembre, per un totale di 7 specialisti in servizio dopo le ferie estive. Un ulteriore concorso per completare l’organico con altri due pediatri sarà espletato in autunno.

Con l’équipe di medici ricostituita e un personale infermieristico già preparato nella gestione dei nati prematuri, la Pediatria di Camposampiero ha quindi potuto riprendere gradualmente la maggior parte delle attività sospese lo scorso anno.

«A novembre abbiamo riaperto alle osservazioni brevi e ai ricoveri programmati per gli interventi chirurgici», osserva il primario, «ma abbiamo anche ripreso l’accettazione dei fast-track dal Pronto Soccorso e poi le attività di patologia neonatale. In un periodo di difficoltà a reperire specialisti pediatri, e col problema della pandemia che abbiamo dovuto affrontare, posso assicurare che si tratta di una vera e propria impresa. L’assistenza a queste tre famiglie con tre gemelli ciascuna è stata letteralmente la nostra prova del nove». 

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