“Caneva” si schianta contro un furgone con la Ducati e muore

Uno schianto violentissimo contro l’abitacolo del furgone che stava svoltando a sinistra. È morto così Matteo Canevarolo, 44 anni compiuti lo scorso gennaio, odontotecnico di Borgo Veneto ma soprattutto una bandiera del calcio padovano. È morto sul colpo in sella alla sua Ducati Monster rossa, dopo essersi schiantato contro un furgone che stava entrando all’interno del negozio di antiquariato Antichità Montesin, lungo la Padana Inferiore.
L’INCIDENTE
Lo schianto è avvenuto pochi minuti prima delle 19. Canevarolo proveniva da Este e si stava recando a casa, probabilmente al termine della giornata di lavoro. Passato il centro di Ospedaletto Euganeo, all’altezza del civico 32 di via Maggiore, con la sua Ducati non ha potuto evitare il furgone Mercedes Sprinter di C.M., 64 anni, che stava entrando proprio nella sua abitazione e nel suo negozio di antiquariato. Il furgone proveniva da Borgo Veneto e secondo una prima ricostruzione non avrebbe rispettato la precedenza. Non ha atteso, cioè, il passaggio della moto di Canevarolo. Il motociclista non ha potuto evitare il mezzo e di conseguenza lo schianto. Saranno ovviamente i rilievi e gli accertamenti operati dai carabinieri del Radiomobile di Este e della stazione di Montagnana a chiarire l’esatta dinamica e ad attribuire le dovute responsabilità. La moto del 44enne si è schiantata contro l’abitacolo del Mercedes, sfondando la porta del lato destro. L’impatto, violentissimo, non ha dato scampo al centauro. La Ducati si è fermata ai piedi dell’abitacolo, mandando in frantumi la sua parte anteriore. Il conducente del furgone è stato trasportato in ospedale a Schiavonia, più che altro per lo shock. Sia il Mercedes che la Ducati sono stati posti sotto sequestro. Il traffico sulla Padana Inferiore è rimasto bloccato durante i rilievi e le operazioni di sgombero della carreggiata, mentre per lunghe ore la circolazione ha proceduto a senso di marcia alternato.
LA VITTIMA
Matteo Canevarolo era sposato e aveva due figli. Viveva in via don Antonio Groppo a Saletto di Borgo Veneto. Era odontotecnico, marito di Daniela Rossignolo, stimata dentista del paese. Il 44enne era una bandiera del calcio locale. Giocava da centrale difensivo e centrocampista a Merlara, l’anno scorso aveva vinto la Seconda Categoria con la maglia dell’Atheste Quadrifoglio Saletto e in passato aveva giocato con Nova Gens, Porto Legnago, Legnago Salus e Monselice, calcando anche i campi di qualità della Promozione e dell’Eccellenza. «Era un esempio in campo e nella vita», è il commento comune in queste prime ore di strazio per la sua scomparsa. Domenica scorsa non aveva giocato, perché reduce da un infortunio, ma aveva comunque presenziato alla vittoria per 3-1 dei suoi compagni nel campo del Pernumia. Era così comparso, quasi come beffa, nell’ultima foto di squadra, scattata proprio domenica. L’ultima, purtroppo, di una lunga carriera. —
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