Cantiere edile abbandonato prosciugata l’acqua stagnante

SELVAZZANO
Con un intervento durato alcune ore che ha visto l’impiego di due idrovore azionate da un motore a scoppio, sabato scorso alcuni volontari della Protezione civile di Selvazzano hanno svuotato dall’acqua lo scantinato del palazzo abbandonato di piazza Salvo D’Acquisto nel quartiere di Feriole, che secondo i residenti con il caldo dei giorni scorsi era diventato un allevamento di zanzare e rane.
L’operazione di messa in sicurezza del rudere, che quando la parte interrata si riempie d’acqua fino ad un livello di 1,5 metri diventa un pericolo pubblico per i ragazzini che frequentano la confinate piazza Salvo D’Acquisto, si è resa necessaria e urgente anche per scongiurare il proliferare delle zanzare infette.
L’intero scantinato dopo essere stato prosciugato dall’acqua stagnante (circa 100 mila litri) verrà bonificato, come pure le aree circostanti, con un intervento di disinfestazione a bassa pressione che inizierà nella giornata di oggi. Sarà necessario anche un’azione con l’uso di sostanze larvicide visto che sul pavimento dell’interrato è rimasto qualche centimetro d’acqua. Il grosso fabbricato che si trova tra via Miazzo e la piazza, abbandonato da circa otto anni per il fallimento della ditta costruttrice, e stato battezzato dai residenti di Feriole come “ecomostro”.
Alla luce del recente problema West Nile la preoccupazione dei cittadini è aumentata anche perché basta una normalissima pioggia perché nell’area dei garages si formi una laguna. Una soluzione al problema dell’immobile sembra tutt’altro che vicina. Il Comune di Selvazzano è riuscito lo scorso anno tramite un ricorso al Tar ad entrare in possesso delle aree pubbliche (piazza e parco) intorno al complesso destinate sulla base della convenzione a diventare patrimonio comunale a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Il fabbricato il cui accesso è sbarrato da una rete di cantiere, è spesso meta di ragazzi che sono stati anche visti salire sul tetto attraverso scale e poggioli con i parapetti di legno obsoleti per arrivare a farsi un selfie con lo sfondo del panorama sottostante. —
Gianni Biasetto
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