Cantieri “fantasma” e soldi mai incassati

Ancora due inchieste che incrociano una serie di società con sedi corrispondenti a un’indirizzo già al centro dell’attenzione dell’autorità giudiziaria, via Pepe 12 a Mestre, come riportato dal Mattino nella prima puntata di un reportage (firmato da Paolo Baron) pubblicato il 20 marzo. A provocarle le denunce presentate da Franco Salmaso, di Padova, e da un altro proprietario finiti in affari con la società Scrigno srl: il primo ha venduto 6000 metri quadrati di terreno edificabile a Montegrotto, in via Po 36, e sta ancora aspettando il compenso pattuito in permuta (due porzioni di case a schiera nel residence Pozzo Verde per un valore di 850 mila euro); il secondo ha venduto un’area a Monteortone (cantiere Scrigno Verde, 11 case a schiera previste) e non ha mai incassato il prezzo, mezzo milione di euro. Non solo: in guerra con la società Sintesi Invest srl, anch’essa con sede legale in via Pepe 12 a Mestre, è finito l’imprenditore Simone Masiero, titolare di Climatherm con stabilimento ad Abano, che ha realizzato gli impianti idraulici per 270 mila euro nei due cantieri sopracitati e nel cantiere “Montabano” (13 case a schiera). Per quei lavori sta ancora aspettando i soldi.
Via Pepe 12 a Mestre: oltre a una miriade di società che hanno incrociato altre indagini della magistratura, è la sede di Scrigno srl e Sintesi Invest, di cui risultava legale rappresentante Alessandro Marani Tassinari, 47 anni di Mestre, già al vertice di San Crispino Property srl (ora spa) con sede al Net Center (16° piano). Racconta Salmaso: «Il 13 marzo 2008 ho venduto il terreno a Scrigno srl di fronte al notaio Carlo Speranza in cambio di una permuta. Tutto era garantito da fidejussioni che, poi, si sono rivelate false». A un certo punto si blocca il cantiere Pozzo Verde: l’impresa edile reclama 400 mila euro di lavori mai pagati. Stesso copione negli altri due cantieri, dove s’aggiunge pure Climatherm che sta realizzando gli impianti idraulici “a costo zero”. Inizia un tira e molla inutile: già perché Scrigno srl e Sintesi cominciano a pagare Climatherm con cambiali che vanno in protesto. Così Simone Masiero presenta due istanze di fallimento. Istanze accolte: Scrigno fallisce il 22 giugno 2012 e Sintesi il 13 luglio 2012. Ai creditori non resta che aggredire i beni delle società promotrici dei tre cantieri. Tanto più che il 27 giugno 2011 il giudice di Este aveva già autorizzato Salmaso al sequestro conservativo dei beni di Scrigno. Niente da fare. Il 16 giugno 2011 Scrigno vende il cantiere Pozzo Verde alla società 2050 Housing Project e il cantiere Scrigno Verde a Tenuta Nogare srl. Scrigno srl è una scatola vuota. Salmaso non ha altra scelta che presentare al tribunale civile di Padova un’istanza di revoca dell’atto di compravendita tra Scrigno e 2050 Housing Project. E altrettanto fa il proprietario del terreno a Monteortone per quanto riguarda il contratto tra Scrigno e Tenuta Nogare. I due firmano anche una querela trasmessa alla procura di Venezia. Sulle richieste di revoca delle compravendite non si è ancora pronunciato il tribunale padovano, mentre i fallimenti sono congelati. Conferma Masiero: «Le procedure fallimentari sono ferme perché, se i cantieri non tornano in possesso di Scrigno e Sintesi, per noi creditori non c’è niente da recuperare».(cri.gen.)
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