Cantina Alta Padovana non si arriva al quorum per il passaggio a Srl

CAMPODARSEGO. Non si è raggiunto il quorum, non passa la trasformazione da società cooperativa agricola a Srl della Cantina Alta Padovana. Esulta il nutrito gruppo di contrari all’operazione, che fino all’ultimo non sapeva come sarebbe finita perché, afferma, non sarebbe stato spiegato bene il meccanismo di voto. Conferma l’esito lo stesso direttore, Gian Pietro Zanetti. «Non si è raggiunto il quorum di 103» dichiara Zanetti «gli iscritti sono in realtà 205 e, in un’assemblea straordinaria, serviva la maggioranza assoluta più uno. In pratica i soci non hanno approvato quello che era stato deliberato dal Cda su incarico dell’assemblea del 27 gennaio scorso».
Per i soci contrari le cose non stanno proprio così. «All’assemblea del 27 gennaio ci era stato illustrato quanto il Cda aveva deliberato il 19, la trasformazione in Srl» raccontano «per tutti era stata una sorpresa e da subito avevamo detto di valutare tre opzioni: la fusione con un’altra Cantina solida come quella di Conselve, la trasformazione in Srl, la perdita della mutualità prevalente, caratteristica della cooperativa, e avrebbe implicato l’acquisto di uva da terzi.
Il risultato di ieri mette il Cda in una situazione non facile. Dovrà prendere atto di una “quasi sfiducia”. Che succederà? «La Cantina dovrà fare delle valutazioni a fronte della riduzione dei conferimenti» dice il direttore «quando è nata, 63 anni fa, entravano 40 mila quintali di uva, adesso appena 10 mila. Troppo poco per coprire l’area nord padovana. I motivi? Il progressivo invecchiamento dei soci e l’eccessivo frazionamento territoriale». Si vocifera che qualcuno fosse sicuro della trasformazione in Srl tanto da aver già depositato delle offerte in vista dell’aumento di capitale. Un’offerta sarebbe giunta anche dal direttore. «Le voci le lascio girare» replica Zanetti »di certo c’è la necessita di un rilancio della Cantina. Se diventasse una Srl la precedenza va data ai soci e poi a terzi fino a un limite che il Consiglio delibera». Ciò che è avvenuto ieri è importante. «Siamo una cooperativa, si parla, si discute» dice Renato Facco «invece è mancata la condivisione. Oggi siamo soddisfatti perché c’è ancora una Cantina sociale, questo l’obiettivo principale». —
Giusy Andreoli
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