Delitto di Fontaniva, effettuata l’autopsia: servirà una perizia balistica
Sabato l’esame sul corpo di Fatos Cenaj, 58enne albanese. Indagini anche su possibili vendette legate al suo lavoro di guardia penitenziaria

Si è svolta ieri all’istituto di Medicina legale l’autopsia sul corpo di Fatos Cenaj, il 58enne di origini albanesi residente a Fontaniva che era stato ritrovato domenica mattina riverso sull’asfalto, in un lago di sangue, in via Casoni Basse.
L’esame è stato effettuato dal medico legale Rafi El Mazloum che consegnerà i risultati in procura entro 90 giorni. Sarebbe emersa la necessità di effettuare una perizia balistica in base anche all’ampiezza del foro d’entrata del proiettile per accertarne con precisione il calibro.
Una prima analisi suggerisce si possa trattare di un calibro 22 ma serve la certezza anche per dirigere le indagini che al momento non avrebbero preso una strada precisa. Effettuati dei prelievi per capire in che condizioni si trovasse l’uomo al momento in cui è stato colpito, una prassi in episodi del genere.
Il medico incaricato dal pm Maria D’Arpa aveva a fianco il collega Alessandro Fontana di Bassano nominato dall’avvocato Alessia Clementi che assiste i figli della vittima. Le indagini dei carabinieri spaziano a 360 gradi e non escludono nessuna pista.
Si scava per cercare degli indizi e non viene tralasciato anche il lavoro - per certi versi molto delicato - che fino a tre anni fa l’uomo faceva, ossia l’agente penitenziario in Albania. Da quanto emerso, almeno negli ultimi anni, non aveva un contatto diretto con i detenuti, svolgeva un lavoro d’ufficio. Ma questo non toglie che possa aver avuto dei dissidi con qualcuno.
Una vendetta dopo tre anni risulterebbe troppo tardiva e poco credibile, ma magari ci potrebbero essere stati dei motivi che allo stato risultano ancora ignoti. Una strada da verificare, certo. Ma i carabinieri non stanno escludendo nessuna pista e anche questa viene battuta. Servirà anche l’aiuto della polizia albanese.
I carabinieri, che hanno cercato per giorni un’ogiva o un bossolo, hanno fatto delle indagini servendosi anche di un drone. Inoltre nell’orario presunto è stata circoscritta la zona specifica dell’aggressione, nell’area di via Casoni Basse e sono stati richiesti dai gestori telefonici i numeri dei telefoni agganciati nell’area.
Si sta facendo uno studio: si cerca di capire se si sono agganciati ai vari ripetitori persone non residenti e nel caso si vagliano le singole posizioni. La vita di Fatos Cenaj, almeno da quanto ricostruito fino ad ora, scorreva tranquilla, viveva a Fontaniva con la moglie e la famiglia della figlia. Una vita all’apparenza irreprensibile, senza nemici.
Ma qualcosa dev’essere successo, anche solo un incidente. Par strano che qualcuno spari ad altezza uomo e colpisca involontariamente una persona come un cecchino. Ma le indagini dell’Arma proseguono, decise ad arrivare a incastrare il colpevole.
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