«Canto la mia adolescenza» Elisa, nuovo album e tour

Anima Vola è la sua ottava produzione, la prima pensata e nata in italiano Da marzo iniziano i concerti live, tappe venete a Conegliano e a Padova
Di Marta Artico

Raggiante, esplosiva ma allo stesso tempo riflessiva e attenta alle parole che usa, la cantante Elisa – ieri le radio hanno lanciato “Un filo di seta negli abissi”, il terzo estratto dell’ultimo azzeccatissimo album, l’Anima Vola – si prepara per il tour in partenza a marzo, che farà tappa a Padova e a Conegliano, per la gioia delle migliaia di fan in attesa. Per lei è l’ottavo disco, il primo nato e pensato in italiano. Un album che contiene i suoi sentimenti, gli stati d’animo che ha attinto dalla sua nuova vita, quella con i due splendidi bimbi, Emma e Sebastian. Il 7 marzo Elisa sarà a Conegliano, nella Zoppas Arena, il giorno successivo, l’8 marzo a Padova, al Pala Fabris.

Qualche anticipazione sul nuovo tour. Ci saranno anche brani on demand?

«Sì. Tutto è nato questa estate, siamo andati vedere Bruce Springsteen a Trieste con la band, ad un certo momento del concerto i fan scrivono dei cartelli con i pezzi che vorrebbero sentire e lui parte con le canzoni a richiesta, ma lo fa in modo magistrale. Io ho preso ispirazione, ci sarà un piccolo spazio in cui canterò uno o due brani a richiesta».

Il repertorio?

«Tutto il disco nuovo e poi canzoni vecchie, parecchie, perché il concerto durerà quasi tre ore e ad ogni tour si aggiunge un pezzetto di qualche album, è normale. Anche la band è composta da alcuni volti nuovi, ma ci sarà sempre Gianluca Ballarin, il tastierista veneziano».

Una delle canzoni dell’album alla quale Elisa è più legata?

«Pagina Bianca è tra quelle che mi hanno fatto più emozionare cantandola, descrive il mio spirito. È una dichiarazione di ciò che sono stata, che mi ha formato, la ribellione adolescenziale. La sento un po’ il mio manifesto. Parla del sentirsi da soli, della mancanza di un supporto, di non potersi e non volersi appoggiare a nessuno: una specie di disagio giovanile, provinciale se vuoi, nel definire la tua identità».

E oggi questo disagio c’è ancora?

«Ho inserito la canzone proprio perché vedevo tanti giovani lottare per trovare la propria strada in un mondo in cui c’è poco spazio. Io stessa provo tanta rabbia e tristezza per loro, mi dà molto fastidio questo. Oggi, avendo due figli, mi sento più vicina ai giovani rispetto ad una volta. Spero che le cose migliorino, credo che sia doveroso che migliorino, abbiamo pagato abbastanza».

Di cosa parla il nuovo singolo, “Un filo di seta negli abissi”?

«Del filo invisibile che lega due persone, metafora per descrivere una relazione d’amicizia, un filo fragile ma fortissimo che quando si perde genera incomprensioni ed è difficile che entrambe le persone siano disposte a recuperarlo.

Si è parlato del rapporto di Elisa con l’arte...

«La fotografia è una mia grande passione, ma non sono né fotografa né pittrice, mi piace fare foto e dipingere, in maniera amatoriale. Presto uscirà un libro di scatti dell’ultimo tour, un racconto fotografico del concerto live in partenza, ma in una chiave molto poetica. Verrà un fotografo che si occupa di scatti artistici e ci sarà uno spazio dal titolo “Come far volare la tua anima”. Realizzeremo una sezione dedicata alla gente che si chiamerà “Come far volare la tua anima” un contest in cui tutti potranno partecipare con le foto e in quel frangente ci saranno anche miei vecchi scatti.

Tornando al tour, cosa cambierà ai concerti?

«Il palco sarà un po’ particolare, ci saranno cinque passerelle che serviranno per accorciare le distanze del palasport e farlo diventare più un club, per stare in mezzo alla gente».

Come si prepara Elisa al tour. Dieta?

«Sto cercando di togliere glutine e latticini anche se baro, ma soprattutto, non posso evitare qualsiasi tipo di cioccolata, a quella non rinuncio».

Hai bei ricordi dei concerti dalle nostre parti?

«Sono sempre contenta di tornare dai veneti, c’è una grande fratellanza, sono i più infuocati del nord, e suonare a Padova è sempre mitico».

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