Caorle, muore a 23 anni dopo un tuffo dalla piattaforma

CAORLE. Ennesima tragedia in mare. Uno studente di 23 anni residente a Padova, Ramtin Agha Alikhani, italiano di origini iraniane, è morto annegato di fronte alla torretta 38, sulla spiaggia di Ponente, non lontano dal Garni Europa e dal camping comunale Santa Margherita, in via Duca degli Abruzzi. Il giovane era arrivato poche ore prima a Caorle, dove aveva trascorso la prima notte lontano da casa per una vacanza spensierata assieme ad altri 4 amici, due ragazzi e due ragazze. Ramtin, studente alla facoltà di Ingegneria civile dell'università patavina, una volta in acqua, in prossimità della piattaforma galleggiante, aveva fatto cenno agli amici che si sentiva male e che sarebbe tornato indietro.
Lo sfortunatissimo giovane però non è riuscito a raggiungere la battigia. Il suo corpo esanime è stato individuato da un bagnante e da un addetto al salvataggio. Il pm di turno ha aperto un fascicolo e aspetta la relazione della polizia locale di Caorle, intervenuta sul posto per chiarire la dinamica del decesso ascoltando i testimoni. Nato a Perugia il 5 novembre del 1988, Ramtin Agha Alikhani viveva a Padova con la famiglia, al civico 12 di via Mozart.
La tragedia si è consumata tra le 13.15 e le 13.30. Le condizioni del mare non erano tranquille, per la presenza di forti correnti, tanto che per tutta la mattinata i pedalò sulla spiaggia di Ponente sono rimasti quasi tutti fermi sulla battigia. Ramtin e gli altri stavano per raggiungere la vicina piattaforma galleggiante, sulla spiaggia libera di ponente, non lontana dalla sede della Capitaneria di Porto, quando il 23enne avrebbe desistito. «Non sto bene, non ce la faccio», queste le sue ultime parole, rivolte agli amici. In agguato c'era la disgrazia. Ramti si sarebbe sentito male nuotando. Un giovane romeno residente a Caorle e il bagnino Daniel Morabito, da 4 anni in forza al Consorzio Arenili, hanno intravisto la sagoma del 23enne riverso in acqua a testa in su non lontano dalla riva. L'allarme è scattato attorno alle 14. Morabito ha praticato le tecniche di primo soccorso mentre accorrevano i sanitari. Dopo 45 minuti di tentativi il giovane è stato dichiarato morto. Il corpo di Ramti è stato trasferito alla cella mortuaria. E' qui che è avvenuta la straziante procedura di riconoscimento. C'erano il padre, un medico ospedaliero, la madre, la sorella e uno zio. La salma resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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