Caos al Kfc, le amiche chiuse nel locale: «Abbiamo avuto paura»
I racconti di una studentessa di 17 anni dentro al Kfc: «Stavamo mangiando quando abbiamo sentito quei colpi. Siamo corse fuori»

C’erano diversi clienti sabato sera quando il ragazzo di origini romene ha scatenato il caos al Kfc, in galleria Garibaldi 2. Tra loro anche una studentessa di 17 anni, di un noto liceo cittadino.
«Tutto è successo mentre io e una mia amica eravamo sedute in tutta tranquillità all’interno del locale; stavamo cenando con il pollo fritto», racconta la ragazza.
Il racconto
«All’improvviso abbiamo sentito un forte trambusto arrivare dall’ingresso del fast food e i pesanti colpi inferti alla porta di vetro del locale. È arrivata la polizia, uno dei dipendenti ci ha detto di andare via con la massima calma per permettere alle forze dell’ordine di proseguire le indagini».
E ancora: «Non era la prima volta che io e la mia amica andavamo a mangiare il pollo fritto da KFC, ma è la prima volta che mi trovo coinvolto in una violenza del genere. Ho avuto paura, appena uscita fuori dal locale mi sono messa a correre, come hanno fatto anche tanti altri clienti usciti dal fast food e, sempre con la mia amica a fianco, sono andata a prendere il tram e sono tornata a casa. Tanti ragazzi che prima s’incontravano davanti al Kfc della stazione adesso si danno l’appuntamento davanti al locale gemello di galleria Garibaldi».
Lo stesso locale in piazzale stazione già in passato era stato segnalato per episodi di violenza all’interno e all’esterno.
«La stragrande maggioranza dei ragazzi che frequentano il Kfc sono giovani educati, mentre solo una minoranza è costituita da balordi, sia italiani che figli d’immigrati che non rispettano le regole della convivenza civile e praticano atti di bullismo nei confronti degli altri, specialmente su noi ragazze».
Nei diversi mesi di apertura, da luglio fino al pomeriggio di sabato, i dipendenti della catena di fast food hanno raccontato di avere vissuto diversi momenti di tensione, e addirittura paura. Innumerevoli le minacce di morte, compresa la scorsa sera.
Momenti di panico
«Ero presente alle 19.30 in piazza Garibaldi», racconta un passante. «Ero in passeggiata con le mie figlie – aggiunge – e abbiamo visto tutto in diretta. Compreso il placcaggio di un passante che ha fermato il ragazzo in fuga, e il relativo intervento dei carabinieri».
Momenti di tensione che sono stati visti e ripresi coi telefonini da diversi cittadini, chi in preda al panico, chi preoccupato per la vicenda. «C’erano bambini che piangevano dalla paura, comprese le mie figlie», aggiunge il testimone, «È stata pura follia».
La scena è stata vista anche dai tassisti in sosta in piazza Garibaldi. «Ho visto il caos sotto alla galleria, poi un gruppo di ragazzi che correva. Sono arrivati tutti, i carabinieri, la polizia e i vigili. È stato il caos», racconta M.P.
La sera stessa del danneggiamento della vetrina i dipendenti erano in preda al panico. Benché ormai abituati a scene di ordinaria follia, mai prima d’ora si era arrivati a tanto. «Abbiamo dovuto subire per mesi le angherie di questi ragazzi», racconta un impiegato.
«Già in passato avevano superato il limite. Lanciano petardi tra i tavoli, spaventando gli altri clienti. Insultano, fumano al chiuso, molestano le persone verbalmente. La security fa quello che può per tenerli a bada». Quindi conclude: «Lavorare qui è diventato praticamente impossibile».
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