Capodanno in zona rossa a Padova: coprifuoco alle 22, ecco tutte le regole

Dalle 22 scatta il coprifuoco, centro sorvegliato speciale: poliziotti in assetto anti sommossa contro gli assembramenti
MALFITANO -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - CONTROLLI NELLE PIAZZE
MALFITANO -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - CONTROLLI NELLE PIAZZE

PADOVA. I poliziotti della Celere per impedire festeggiamenti di piazza. Una Padova in zona rossa e con coprifuoco alle 22 si appresta a chiudere il 2020 con le stesse parole d’ordine che hanno caratterizzato praticamente tutto l’anno: isolamento e distanziamento sociale. Per rendere effettive le prescrizioni del Governo il questore Isabella Fusiello ha predisposto un piano articolato per tutto l’ultimo giorno dell’anno.

Si parte dal mattino, con i controlli sulle strade affidati alla polizia stradale e ai vigili urbani e, ovviamente, con il monitoraggio degli assembramenti in centro. I negozi sono chiusi ma c’è il timore che si possano creare dei capannelli di gente. La zona rossa impone il divieto di spostamento da un comune all’altro, con l’autorizzazione a uscire di casa solo per motivi gravi, di salute o di lavoro. E con autocertificazione al seguito.

«Le multe oscillano tra i 400 e i mille euro» precisa il questore Fusiello. «Noi siamo presenti e vigileremo sugli spostamenti della gente». Tra mattina e pomeriggio saranno questi i controlli ma la sera la musica cambia.

Dalle 22 scatta infatti il coprifuoco, quasi un contrappasso visto che si tratta dell’ultimo giorno dell’anno. Il pericolo che qualcuno inventi qualche festicciola all’aperto nelle piazze c’è ma il questore Fusiello ha pensato anche a questo. Stavolta le direttive dal Viminale sono chiare, non si possono concedere assembramenti. La situazione del Veneto è la più grave d’Italia e questo impone severità anche nella gestione dell’ordine pubblico.

In Prefettura, durante il tavolo tecnico, si è discusso a lungo tra i vertici delle forze dell’ordine. È stato deciso quindi di schierare una squadra del II Reparto mobile di Padova, i poliziotti in assetto anti sommossa che prestano servizio allo stadio, alle manifestazioni o quando ci sono problemi di ordine pubblico.

«Non entreremo nelle case delle persone, a meno che non ci siano segnalazioni particolari al 113 ma le piazze sì, quelle le sorveglieremo. Per questo schiero un contingente del Reparto mobile», annuncia il questore.

Dalle 22 ci saranno quindi le camionette del reparto in giro per la città, ovviamente in stretta sinergia con le pattuglie destinate al controllo del territorio. I punti “caldi” sono quelli più noti: Prato della Valle, piazza delle Erbe, piazza dei Signori, piazza dei Frutti e piazza Duomo. La maggior parte dei padovani ha compreso la gravità della situazione e rispetterà i divieti così come è successo durante le feste di Natale. C’è però il timore che qualche gruppetto di giovani possa pensare di fare comunque baldoria. La presenza degli agenti del Reparto mobile non è necessariamente sinonimo di intervento muscolare. Se ci saranno assembramenti la polizia interverrà prima con le volanti e solo in caso di tumulti entreranno in gioco i poliziotti anti sommossa. Ovviamente questo è lo scenario più estremo.

«Mi auguro che la gente sia responsabile e abbia buon senso» continua Isabella Fusiello. «Non ci sarà direttiva valida se non saranno gli stessi cittadini a essere consapevoli della sua utilità. Ci saranno tanti altri Natali e tanti altri fine anno per festeggiare. Questo 2020 finirà con le cautele che tutti dobbiamo avere in virtù per via della pandemia».

Le forze dell’ordine, in questi giorni, stanno monitorando i social alla ricerca di feste clandestine e affini. Non è escluso che qualcuno ci provi ma, in questo caso, le sanzioni saranno pesanti e anche i provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Nel caso di inosservanza delle regole introdotte per la normativa anti Covid il procedimento che si apre è penale. —


 

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