Car-sharing, l'auto dove vuoi tu
Le vetture in affitto potranno circolare anche nelle corsie dei bus

In attesa delle bici, si comincia con le macchine. Partirà lunedì il servizio di car-sharing gestito da Aps Holding. Il vicesindaco Ivo Rossi ci lavora da anni: ora si può cominciare con il servizio che riguarderà otto piazzole, in centro storico, per una decina di macchine diesel a disposizione. Resta da stabilire quale sarà la tariffa mensile per chi accede al servizio.
Ecco come funzionerà il meccanismo: si potrà prendere una macchina in una delle piazzole, utilizzarla per ore e poi lasciarla nella stessa piazzola o in un'altra, prenotando in precedenza il proprio turno via web o telefono. In pratica si tratta di un autonoleggio. Si punta a coinvolgere, ancor prima dei privati, aziende ed enti: basti pensare all'Università, che potrebbe sostituire macchine di servizio facendosi l'abbonamento ai veicoli di car-sharing. Automobili che hanno dei vantaggi non da poco, soprattutto per chi viene in città per lavoro: sono dotate di pass Ztl, potendo muoversi agilmente anche all'interno delle mura, possono parcheggiare senza pagare pure nei posti che avrebbero una tariffa e hanno la possibilità di utilizzare le corsie riservate. Come i mezzi di soccorso, i taxi, quelli del trasporto pubblico e le macchine dei disabili: un vantaggio non da poco che permette di risparmiare tempo ed evitare di rimanere incartati nel traffico. Ecco le otto postazioni prescelte per l'avvio del servizio, che dovrebbe poi aumentare numeri di posti e macchine nel corso del tempo: (vedi cartina qui a fianco): stazione ferroviaria, fiera, piazzale Boschetti, ospedale civile, Prefettura, Prato della Valle, corso Milano e piazza Garibaldi. Si conclude così un iter cominciato molti anni fa: il progetto di car sharing era stato approvato dalla giunta addirittura l'11 gennaio 2005. Il 27 novembre del 2008 veniva indetta una gara per affidare il servizio: nessuna azienda però si era presentata dichiarandosi interessata al bando. Così l'amministrazione ha deciso di affidarlo «in house», ad Aps Holding, termine tecnico che descrive i servizi che vengono affidati a società controllate dallo stesso Comune. Per il bike-sharing invece bisogna ancora attendere: si andrà ad ulteriore gara, dopo la prima andata deserta, nei prossimi giorni. Il pericolo è che svaniscano i 180 mila euro messi a disposizione dall'Unione Europea per il progetto, sui 600 mila totali. Ad agosto il bando era andato deserto: Lacs, BiciInCittà e Città So.La.Re avevano presentato domande non corrette. Chiamate ad un'offerta bis, le buste dei tre pretendenti sono risultate ancora viziate sotto il profilo della forma. In questi giorni si farà l'ultima chiamata: il servizio va assegnato entro la fine dell'anno. Con la speranza che tutto fili liscio: il bike sharing funziona in molte città europee e Padova è una delle capitali delle due ruote grazie ai 60 mila studenti. (e.a.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video