Carel è pronta per la Borsa «Quotazione entro giugno»

L’a.d. Nalini annuncia il piano che vedrà il gruppo sbarcare sul listino principale «Nuovi investimenti nel digitale a Brugine e raddoppieremo il sito in Cina»

BRUGINE. Carel è pronta a sbarcare in Borsa. Ad annunciare un nuovo (rilevante) passaggio nella storia di una delle aziende di maggior successo del territorio padovano è il suo amministratore delegato Francesco Nalini che, nel definire il piano per il futuro del gruppo che fa capo a Luigi Rossi Luciani, illustra il piano che vedrà il gruppo di Brugine fare il proprio ingresso nel listino principale di Borsa Italiana entro giugno dell’anno in corso.

Si tratta del listino delle grandi imprese come Enel ed Eni, Fiat e Luxottica, dei grandi gruppi bancari ed assicurativi che arricchirà il suo portafoglio con un’azienda di successo forte di un organico di circa 1.400 persone nei suoi sette stabilimenti produttivi, tre dei quali dislocati in Italia a Brugine e gli altri quattro tra Cina, Brasile, Stai Uniti e Croazia.

Il gruppo multinazionale – attivo nel settore dei componenti elettronici per il settore del condizionamento, refrigerazione e umidificazione dell’aria – ha chiuso il 2016 con un fatturato consolidato di 231 milioni di euro in aumento del 13,5% rispetto al 2015 e con un margine operativo lordo (Ebitda) a quota 42,8 milioni, in aumento del 9% rispetto ai 39,2 milioni del 2015. Una crescita attesa anche per il 2017. «Per l’anno appena passato stimiamo un livello di crescita a due cifre sia per quanto riguarda il fatturato, il margine operativo lordo e gli utili» spiega Nalini. «Siamo un’azienda che va bene, che fa investimenti e che lavora a un percorso di digitalizzazione che nel 2018 vedrà nuovi importanti investimenti sia di processo sia di prodotto negli stabilimenti di Brugine, che saranno protagonisti di una nuova stagione di implementazione digitale, e sia nel nostro sito produttivo di Sozhou in Cina che vogliamo più che raddoppiare con un progetto che parte quest’anno».

L’azienda reduce, nel luglio del 2017, dall’acquisizione dell’intera proprietà del distributore Polacco Alfaco Polska Sp. z o.o di Breslavia ora lavora a una quotazione in Borsa capace di dare ulteriore spinta agli investimenti. «Per noi la quotazione sarà un momento centrale per la maturazione complessiva del gruppo» continua l’amministratore delegato di Carel. «Ma la quotazione ci imporrà nuove sfide in materia di governance e di confronto con il mercato. Sfide da cui la società saprà trarre grande vantaggio in termini di maturità e crescita».

Per la multinazionale dell’elettronica di Brugine il tema dei talenti rimane un elemento centrale del proprio sviluppo, riconosciuto anche a livello accademico dal Best Talent Hunter dell’Università di Padova, tale da rappresentare uno degli stimoli che ha spinto la società alla quotazione. «Oltre a essere per noi uno strumento di maturazione strutturale e culturale» continua Nalini «la quotazione è anche un elemento di visibilità che crediamo importante: essere quotati offre rilevanti elementi di riconoscibilità per i clienti e per i fornitori ma pure per i talenti, che noi cerchiamo in Italia e all’estero con costanza, nella convinzione che un’azienda, per quanto performante, rimane l’espressione di un gruppo di lavoro di qualità».

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