Cartello stradale crivellato da 50 proiettili

LOZZO ATESTINO. Inquietante scoperta delle guardie zoofile dell’Enpa al confine tra Lozzo e Noventa Vicentina. Il cartello stradale che segnala inizio e fine dei territori delle due province di Padova e Vicenza è stato letteralmente crivellato di colpi d’arma da fuoco.
Quando e perché non è ancora dato saperlo: stanno indagando i carabinieri di Noventa Vicentina, che per il momento si limitano a precisare di non avere ricevuto negli ultimi tempi alcuna segnalazione di sparatorie o esplosioni riconducibili ad armi da fuoco. Smentite, in questo senso, arrivano anche dal municipio di Noventa. Le guardie dell’Enpa hanno denunciato alla Procura di Vicenza di avere fatto la scoperta durante un servizio in via Padovana: nel punto in cui incrocia la statale Riviera Berica, hanno notato i cartelli stradali crivellati di colpi.
Con calibri a tampone, gli agenti hanno potuto calcolare le dimensioni dei fori, il tipo di proiettili e il calibro delle armi, rilevando oltre 50 fori di colpi sparati da un fucile a canna rigata e da una pistola, più altri due sparati da un’arma da caccia a munizione spezzata. Le dimensioni dei fori e le rose di pallini confermano che hanno sparato almeno 6 armi diverse calibro 22, 308, 44, 7,62 e 9mm da pistola, oltre a fucile da caccia con cartuccia a pallini. Impressionante la potenza delle armi: hanno forato la doppia lamiera del segnale spessa 5 mm.
È stato ritrovato un solo proiettile: si era piantato nel ferro a U che accoppia i cartelli, senza trapassarli; individuato dal metal detector, ora permetterà agli inquirenti di cercare l’arma che ha sparato. «Non siamo nella Locride», ha commentato il portavoce del Cpv (Coordinamento protezionista veneto), «come è possibile che si verifichino questi fatti? Un gruppo di persone si piazza a un incrocio così importante con armi potentissime, armi da guerra che hanno una gittata che supera i due chilometri, sparano 50 colpi e poi se ne vanno beatamente.
Tra l’altro, nel raggio di mille metri dall’incrocio ci sono case , capannoni e altre strade trafficate. I colpi sono stati sparati ad altezza d’uomo, leggermente verso l’alto; è solo un caso che non sia stato colpito qualcuno».
«Ma chi sono?», si chiede poi il portavoce Cpv. «Purtroppo al momento non ci sono risposte ma, è chiaro che la Regione Veneto sta liberalizzando queste armi in ogni modo, permettendo a migliaia di civili di girare giorno e notte con armi a canna rigata o liscia con la scusa della caccia ai nocivi, cinghiali, nutrie, volpi, corvidi e altro ancora. Per cui identificare gli autori di questi fatti gravi diventa quasi proibitivo, l’omicidio Pretto, avvenuto a Zovencedo, dimostra quanto questa difficoltà sia reale. Unica certezza: sono sempre presenti i fucili da caccia».
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