Cartier-Bresson, non solo foto
In mostra a Verona una raccolta di immagini storiche testimonial geniali e senza filtri degli eventi di un secolo

L’inimitabile stile di Cartier Bresson è in mostra a Verona
Qualcuno potrebbe dire: «Ecco l'ennesima mostra su Bresson». Gli appassionati di fotografia potrebbero rispondere: «Una sua mostra andrebbe vista più di una volta se si vuole capire cos'è l'arte della fotografia, se si vuole imparare a fotografare». L'esposizione in questione - Henri Cartier-Bresson Photographe - è quella in corso a Verona, che proprio grazie all'attività del Centro Internazionale Scavi Scaligeri si tratteggia sempre più come la città veneta della fotografia. E ha una sua speciale peculiarità, che ci racconta la stessa Erminia Perbellini, assessore alla cultura del Comune che ha organizzato la mostra in collaborazione con Magnum Photos e la Fondation Henri Cartier-Bresson. «La mostra è quella curata dallo stesso Cartier-Bresson insieme a Robert Delpire. Le stampe qui esposte, molto accurate, sono state seguite personalmente dai due curatori negli anni '80 e sono chiamate dalla Fondazione - forse un pò impropriamente - vintage, proprio per sottolineare il fatto che sono state realizzate vivo l'autore. La Fondazione a lui intestata, come si sa, dopo la morte del fotografo (avvenuta nel 2004 ndr), non ha più realizzato nuove stampe delle fotografie, né curato nuove mostre». «Credo quindi che questa mostra - conferma Perbellini - per la bellezza delle stampe e per la capacità che hanno avuto i due autori di costruire un percorso poetico, ma anche molto ironico, sia una grande opportunità di conoscere e di approfondire un autore pur molto noto come Cartier-Bresson, come il successo di numeri dell'iniziativa sta a dimostrare». L'antologica raccoglie nella cornice cupa degli Scavi, ma proprio per questo ideale sede per queste preziose stampe in bianco e nero, 133 fotografie selezionate dall'archivio del fotografo francese. «Fotografare - diceva Bresson - è porre sulla stessa linea di mira la testa, l'occhio e il cuore». Il suo è lo sguardo attento e tempestivo di un fotografo che sa stare anonimo nell'azione per meglio cogliere l'istante. Cartier-Bresson, definito dal giornalista Pierre Assouline «l'occhio del secolo», era dove la realtà si trasformava in storia. Dai suoi inizi, negli anni '30, di esplorare con lucidità i grandi movimenti artistici, politici e sociali del nostro mondo. La scelta di dedicare una mostra ad un grande della fotografia come Cartier-Bresson rientra nella tradizione degli Scavi Scaligeri: il Centro, aperto dal 1996, in questi anni ha esposto i lavori di molti grandi della fotografia. Fiorenza Conti
La mostra è aperta dal martedì alla domenica (orario: 10-19). Ingresso: 5 euro (ridotto 3, ragazzi 1). Il giovedì apertura straordinaria fino alle 22. Visita guidata (max 30 persone) alle 18.30 compresa nel biglietto.
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