Cartiera Cariolaro spogliata dai ladri Quattro in manette

SAN PIETRO IN GU. Tentano di razziare mezza tonnellata di rame da una ditta in liquidazione, ma vengono colti sul fatto. I carabinieri di Carmignano di Brenta hanno arrestato per tentato furto Pietro Ronco, 32 anni, di Gazzo Padovano, Alessandro Hudorovic, 47, Davide Hudorovic, 40, e Sansone Kari, di 46, tutti residenti a Camisano Vicentino. I militari del maresciallo Angelo Guadagnino li hanno sorpresi mentre stavano cercando di asportare 500 chili di rame dalla ditta “Cartiere Cariolaro Spa” di San Pietro in Gu. L'azienda è chiusa e in liquidazione, ma all’interno conserva macchine e attrezzature utilizzate per la produzione. Il blitz mancato è scattato nella notte tra martedì e ieri; le forze dell'ordine erano impegnati in un servizio perlustrativo del territorio, con l'obiettivo di beccare i ladri della notte. Ad un certo punto, la pattuglia dell'Arma è transitata davanti alla ditta, che in passato aveva già subito spiacevoli visite, e i militari hanno notato una Renault Clio parcheggiata vicina alla recinzione. Una vettura sospetta: si sono quindi appostati per verificare se fosse una casualità o se si trattasse proprio del mezzo di alcuni ladri in azione. La conferma dei dubbi è arrivata nel giro di pochi minuti: hanno notato una persona incappucciata con il passamontagna che scendeva velocemente da una scala esterna dello stabilimento, seguita da altri tre complici. L’intervento dei carabinieri ha consentito di bloccare solo uno dei quattro, mentre gli altri sono fuggiti. Immediatamente è stata allertata la centrale operativa di Cittadella, che aveva già messo in allerta varie pattuglie, facendole avvicinare alla zona. I tre fuggitivi sono stati fermati a ridosso di un pilone del ponte, lungo la Strada Statale 53, rintanati sperando di non essere visti. Alle Cartiere Cariolaro sono stati trovati arnesi da scasso e attrezzi per il taglio di cavi elettrici; i malviventi avevano forzato alcune parti meccaniche, sfilato diversi metri di cavi elettrici di elevato spessore con all’interno quindi parecchio rame e sventrato allo stesso scopo un trasformatore di energia con dentro tre matasse giganti di lamelle di rame, del peso totale di circa 100 chili. Inoltre, avevano danneggiato il pavimento della sala dei quadri elettrici, sfilando 150 metri di cavi con rame per un peso di 400 chili; a poche centinaia di metri c'era un autocarro Nissan con cassone, che sarebbe servito per caricare tutto il rame rubato. Il furto è stato sventato, ma i danni all’interno del capannone sono ingenti. Ieri mattina a Padova è stato celebrato il processo con rito direttissimo. Il giudice ha convalidato gli arresti; udienza filtro fissata per il 28 marzo.
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