Casa d’accoglienza ma anche shop vintage È il “Mondo Amico”

Il centro creato dalla parrocchia e dalla coop Città Solare Ospita donne in emergenza abitativa e padri separati
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE NUOVE STANZE CENTRO MONDO AMICO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE NUOVE STANZE CENTRO MONDO AMICO

MANDRIA

Come chiamare un luogo pronto ad ospitare una quindicina di donne con bambini in emergenza abitativa, ma che è anche una boutique di piccoli gioielli vintage, una scuola di italiano, un alloggio per uomini in difficoltà economica? “Mondo Amico”, cioè una casa dove incontrarsi. È nel rione della Mandria, alla parrocchia della Natività della Beata Vergine, in via Armistizio 285. Fino a qualche mese fa il centro era gestito dalle suore Comboniane. Poi don Lorenzo Voltolin, parroco di Mandria e Voltabrusegana, ha deciso di rendere il centro più “ricco” e l’ha affidato alla coop Città Solare di Maurizio Trabuio che dell’accoglienza ha un’idea innovativa, semplice e al tempo stesso rivoluzionaria: mettere insieme chi ha bisogno con chi non ne ha.



Naturalmente le persone che saranno accolte dalla casa sono segnalate dai Servizi sociali del Comune e dalle organizzazioni del territorio. All’interno ci saranno spazi condivisi ma anche, al piano superiore, in un ambiente del tutto indipendente, alloggi per uomini in temporanea difficoltà economica (spesso padri separati) che in cambio di una stanza a buon mercato danno la loro disponibilità di buoni vicini. E poi tre operatrici della cooperativa aiutate da un drappello di volontarie della parrocchia, veri e propri “vulcani del bene” che con don Lorenzo sono capaci di superare qualsiasi limite. «Ho immaginato questo luogo come una casa – spiega il don – dove venire, mangiucchiare le caramelle, prendere il caffè, proprio come fossi in canonica, ma dove credere che gli ultimi sono una strada privilegiata dell’umanità e del Vangelo».



Lo shop vintage è nato da una battuta della volontaria Tiziana, vera e propria anima “imprenditoriale” della coop. Con lei anche Anna Luisa, con i piedi ben piantati per terra e le operatrici Marina e Luisa. Il negozio ha un mobilio di pregio: pezzi del Novecento, degni di un vero antiquario, e abiti di alta moda. Ma in generale ogni pezzo è prima selezionato chirurgicamente e presentano da veri esteti, e senza i prezzi della speculazione. Anzi. Il ricavato va dritto a pagare la retta di un bambino del quartiere, o la bolletta di una famiglia in difficoltà. «Ad oggi abbiamo ospite una ragazza e un’altra donna sta arrivando», riferisce Trabuio. «Inoltre nel cohousing maschile, completamente separato ed indipendente, siamo pronti ad ospitare fino a cinque uomini ai quali sarà chiesto di intervenire in caso di bisogno come vicini responsabili. La scommessa è che qui ogni soggetto deve collaborare». —



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