Case Ater: fuori i graffiti dentro muffa e umidità

Alcuni residenti delle vie Carraro e Pizzamano protestano contro l’iniziativa «Belli i murales, ma diversi alloggi versano in stato di precaria manutenzione»
MARIAN - CASE ATER VIA PIZZAMANO
MARIAN - CASE ATER VIA PIZZAMANO

MORTISE. Via fratelli Carraro, a Mortise, è già stata trasformata dalla street art con i murales pagati dal Comune e realizzati dai writers Joys, Made, Yama, Axe, Orion e Zagor, della crew padovana Ead - Escuela Antigua Disciples. Prossima tappa via Pizzamano, a Voltabarozzo. Eppure, tra i residenti delle palazzine coinvolte, cominciano a serpeggiare i primi malumori. Espressi con sarcasmo: «Abbiamo la muffa nelle stanze, infiltrazioni d’acqua, terrazzini che cadono a pezzi, eppure il Comune pensa a rifare la facciata come fossimo a New York». Tanto da Mortise, quanto da Voltabarozzo, la protesta è la stessa, cambia la “lista” delle magagne. «Al quarto piano, quando piove, i terrazzini degli appartamenti che affacciano a Nord», riferiscono i residenti di via Carraro, «si riempiono d’acqua e le pareti sono piene di umidità che si manifesta con chiazze di muffa. Servirebbe un cappotto. Invece abbiamo queste pitture, decisamente belle, ma non risolvono l’umidità». A Mortise solo alcuni alloggi hanno problemi, altri invece sono perfetti.

Peggio in via Pizzamano: «una settimana fa», riferisce Massimo Radon, un residente, «abbiamo avuto la visita dei funzionari dell’Ater per ridipingere le facciate con dei murales. Ma come? Sono anni che contattiamo l’ente per le tante manutenzioni necessarie, e pensano a disegnare sui muri? Manca completamente una logica delle priorità».

E via con la black list: «gli infissi cadono a pezzi – attaccano i residenti, che hanno anche raccolto delle firme - la canna fumaria non funziona ed è stata assicurata al tetto alla meno peggio con il fil di ferro. Salvo poi dover tirare fuori, ogni anno, 180-200 euro di tasca nostra ad ogni stagione invernale perché non riparte: sembra abbiano messo all’esterno una caldaia da interni. In alcuni alloggi ci sono anche infiltrazioni d’acqua e muffa. Infine da alcuni terrazzi si sono scollate le mattonelle cadendo a terra, con il rischio di far male a qualcuno. Non chiediamo la luna, solo la doverosa manutenzione, invece dei disegni».

L’Ater ha semplicemente individuato le “tavolozze” con il Comune, ovvero le facciate dove far esprimere gli artisti, ma non ci mette un centesimo. Il progetto infatti non è finanziato nemmeno dal settore casa, ma dall’assessorato di Andrea Micalizzi, dunque non sono nemmeno fondi sottratti alla manutenzione abitativa: «siccome ci sono altre cose da fare», spiega Micalizzi, «non significa che dobbiamo privarci di una cosa bella. Del resto con il contributo dato ai writers non si effettuava la manutenzione di nemmeno una delle case coinvolte».

Elvira Scigliano

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