Case Ater, occupazione lampo

L’Asc riapre per due ore gli alloggi. «Il Comune deve intervenire»
BARSOTTI - OCCUPAZIONE CASE ATER PORTELLO
BARSOTTI - OCCUPAZIONE CASE ATER PORTELLO

PORTELLO. Occupazione lampo al quadrilatero del Portello, per denunciare lo stato di abbandono e di degrado di 48 appartamenti Ater, ancora in attesa di una ristrutturazione a cinque anni dalla chiusura. Ieri mattina alle 10.30 un centinaio di attivisti dell’Asc, assemblea sociale per la casa, ha riaperto per due ore le palazzine che si affacciano su via Stratico, per mostrare in che condizioni versano. Si tratta del grande caseggiato popolare conosciuto come il “quadrilatero del Portello”, oggetto di un progetto di riqualificazione da parte di Ater e Comune iniziato nel 2009 dopo essere stato osteggiato per più di due anni da un cospicuo numero di residenti e di attivisti dell’Asc e dei centri sociali.

Ad oggi sono state completamente ristrutturate le ali che danno su via Marzolo e via Loredan ed una parte di quella che si affaccia su via Poleni. Sono stati inoltre realizzati ex novo l’autosilos interrato e la serra nel giardino interno del complesso. In via Stratico invece tutto è rimasto fermo. I 48 appartamenti svuotati nel 2009, suddivisi in sei scale per altrettanti numeri civici, cominciano a mostrare inevitabilmente i segni dell’incuria. Gli attivisti dell’Asc hanno esposto numerosi striscioni dalle finistre, uno dei quali recitava: «Troppa gente senza casa, troppe case senza gente». L’obiettivo dell'iniziativa di ieri, che è stata filmata da carabinieri e agenti della Digos, è ottenere risposte da Comune e Ater. L’Asc di Padova vuole chiarire se questi appartamenti verranno sistemati e rimessi in graduatoria, com’era previsto nel contratto di Quartiere in cui è stato inserito il progetto di riqualificazione del quadrilatero del Portello, oppure se sono destinati ad essere messi in vendita, come avvenuto con altri immobili pubblici di proprietà dell’Ater.

«Ci sono centinaia di persone in graduatoria che attendono da anni un alloggio popolare e sempre più persone sotto sfratto», evidenzia Zeno Rocca, a nome dell’Asc, «nel contratto di quartiere c'erano soldi sufficienti per ristrutturare tutto il quadrilatero ma a cinque anni di distanza in via Stratico è tutto fermo. Vogliamo risposte precise da Ater e Comune: cosa ne vogliono fare? Sono finiti i soldi? Non vorremmo che questi appartamenti venissero svenduti sul mercato dall’Ater, come già avvenuto, dilapidando parte del patrimonio immobiliare pubblico».

Simone Varroto

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