Caserma fatta a pezzi dai ladri in due sorpresi a rubare maniglie

Ancora un saccheggio nelle palazzine-alloggio di Giarre che un tempo erano dell’Aeronautica I carabinieri arrestano un operaio e un agricoltore moldavi: avevano accumulato 150 chili di ottone
Di Gianni Biasetto

ABANO TERME. Continuano i saccheggi all'interno dell'ex caserma dell'aeronautica militare Primo Roc di via Roveri, a Giarre di Abano. Mercoledì pomeriggio in una stanza delle sei palazzine-alloggio del complesso abbandonato ormai da quasi una decina d'anni, i carabinieri di Abano hanno sorpreso due moldavi intenti a rubare le maniglie in ottone delle porte e delle finestre. Ne avevano ammassate centinaia, tutte quelle che hanno trovato nei locali dell’ex caserma, per un peso complessivo di 150 chili di ottone pronto per essere trasportato fuori dalla base e venduto. Igor Batir, 33 anni operaio, residente a Montegrotto, e il connazionale Mihoil Spatari, agricoltore di 40 anni abitante ad Abano, entrambi pregiudicati, sono stati arrestati in flagranza di reato per furto aggravato. Il lavoro di smontaggio delle maniglie dagli infissi con tutta probabilità andava avanti da un paio di giorni.

A chiamare i carabinieri, intorno alle 18, sono stati i residenti del quartiere che hanno notato i due moldavi aggirarsi con fare sospetto nella fitta vegetazione all'interno dell'area militare. Non è la prima volta che l'ex caserma viene presa di mira dai ladri che, dato lo stato di completo abbandono, possono entrare con estrema facilità. La rete che delimita il sito, infatti, è stata aperta in più parti. Soprattutto sul lato nord, il più lontano dalla strada e dalle abitazioni del quartiere. Sul recupero del complesso logistico ex Primo Roc che da qualche anno è passato dall’Aeronautica in capo al quinto Reggimento Artiglieria Contraerea “Pescara” dell'Esercito di stanza a Rovigo, si sono fatte parecchie ipotesi. Nel 2008 era giunta voce che il ministero della Difesa volesse farci addirittura un Cie (Centro di identificazione ed espulsione degli stranieri irregolari). In precedenza si era parlato di una Cittadella universitaria. Sempre nel 2008 si era mossa anche l'Unsi (Unione nazionale sottufficiali italiani) che aveva fatto arrivare al ministero e allo Stato Maggiore della Difesa una richiesta di utilizzo per scopi di protezione sociale. Anche il Comune si è detto, anche recentemente, interessato alla struttura. Il sindaco Luca Claudio vedrebbe bene in quel sito, qualora fosse servito dal tram, un parcheggio scambiatore che agevolerebbe i clienti del bacino termale che si recano in visita a Venezia. Non più tardi di un paio di mesi fa il primo cittadino aveva dichiarato: «Per tentare di dare un futuro all'ex caserma mi sono recato a Roma ben quattro volte. Ho trovato sempre interlocutori diversi e non sono mai riuscito ad avere risposte concrete». Intanto di quello che era negli anni Ottanta un alloggio modello per circa 300 avieri ora sono rimaste solo le pareti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova