Caso Artibani, carabiniere vuole 500 mila euro

La richiesta al professore, al giornalista Lorenzetto e all’editore de Il Giornale I soldi reclamati come risarcimento per un articolo dopo il processo all’urologo
FERRO - PROCESSO ARTIBANI WALTER. FERRO - PROCESSO ARTIBANI WALTER. - WALTER ARTIBANI. Il primario di Urologia esce dall'aula del tribunale dopo la lettura della sentenza di condanna
FERRO - PROCESSO ARTIBANI WALTER. FERRO - PROCESSO ARTIBANI WALTER. - WALTER ARTIBANI. Il primario di Urologia esce dall'aula del tribunale dopo la lettura della sentenza di condanna

Esiste una mafia della prostata? Sì, esiste, ed è una mafia potentissima». Si apriva così il pezzo a tutta pagina de “Il Giornale” pubblicato il 22 agosto 2009, firmato da Stefano Lorenzetto che raccontava le vicissitudini del professor X, autore di un libro-denuncia sul tavolo dell’editore Marsilio. Curriculum eccezionale, cattedra universitaria, direttore di una delle più importanti cliniche urologiche del nord, poco importa: nel nostro paese il merito non conta, faceva capire Lorenzetto. Ed ecco che il “prof X”, ribellatosi alla mafia della prostata, si era ritrovato condannato a «una lunga pena detentiva e al pagamento di una provvisionale stratosferica». E giù particolari senza mai dettagli: «...Per ovvi motivi di esclusiva non mi è concesso riferirli» sottolineava Lorenzetto. Peccato che il libro non sia mai uscito.

E che il professor X sia stato identificato come Walter Artibani - l’ex direttore della Clinica urologica padovana, di nuovo imputato per abuso d’ufficio in seguito alla denuncia di un altro collega - mentre qualcuno si è riconosciuto nei personaggi della storia. Qualcuno che ha chiesto il conto, come il luogotenente dei carabinieri Franco Cappadona, responsabile del primo gruppo di lavoro all’interno della procura della Repubblica padovana che si occupa di indagini in materia di sanità e pubblica amministrazione. 500 mila euro la somma richiesta a titolo di risarcimento non solo a Lorenzetto, ma pure al professor Artibani, condannato per abuso d’ufficio a 18 mesi in primo grado ridotti a 12 in appello, e alla Società Europea di Edizioni spa di Milano, l’editore de Il Giornale: soldi che, promette il sottufficiale con una lettera trasmessa al tribunale civile di Milano, andranno in beneficenza a favore dell’Onaomac (Opera nazionale assistenza orfani dell’Arma). Passando per vittima, l’Artibani-professor X descritto da Lorenzetto si chiedeva se fosse una trascurabile casualità geografica che fossero siciliani il procuratore della Repubblica in carica all’epoca dell’indagine, il suo predeccessore al vertice dell’Urologia padovana che poco lo amava e il maresciallo «fedele collaboratore del magistrato... che trascorre le sue giornate battendo i corridoi dell’Azienda sanitaria per raccogliervi confidenze, delazioni e lettere anonime (Cappadona)».

«Le accuse mosse a Cappadona sono gravissime - si legge nell’atto di citazione - è accusato di far parte della mafia della prostata... di aver fatto parte di una macchinazione che ha portato Artibani a subire un processo ingiusto».La prossima udienza davanti alla prima sezione civile del tribunale di Milano è fissata per il 27 febbraio 2013.

Cristina Genesin

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