Caso Faro: non sono un inquinatore

In merito alla complessa vicenda della bomba ecologica di Paviola e conosciuta come caso Faro, riceviamo e pubblichiamo.

Con riferimento all’articolo apparso sul “Il Mattino di Padova” il giorno 4. 12. 2020 dal titolo “La giunta fa lo sconto all’inquinatore. Sulla Faro è terremoto in Municipio”, Fabio Nardello chiede la pubblicazione delle seguenti dichiarazioni e rettifiche in testa della stessa pagina del giornale che ha riportato la notizia e con il medesimo rilievo, senza pregiudizio per le altre azioni di sua competenza a tutela dei suoi diritti. Primo – Non è vero, come si legge nell’articolo che il Comune abbia concesso uno “sconto all’inquinatore” e che per quest’ultimo “è l’affarone della vita” (che mette sul piatto 1.050.0000 euro contro il 1. 600. 000 euro chiesto dai giudici).

È vero che il debito complessivo era di circa 1.500.000 euro e che la transazione tra Comune di San Giorgio in Bosco e Fabio Nardello prevede il pagamento a favore del Comune della complessiva somma di euro 1. 267. 628, 67, di cui euro 1. 050. 000 a mezzo bonifico eseguito in data 22. 12. 2020 ed il resto pagato in precedenza a seguito delle procedure esecutive promosse dal Comune.

Non è vero che la riduzione costituisca uno “sconto” e che il Nardello abbia fatto “l’affarone della vita “sconto” significa “abbuono” rispetto al maggior debito, mentre invece la riduzione ha la sua causa nella transazione intervenuta con il Comune con l’approvazione del a Regione Veneto, ai sensi dell’art. 1917 c. c. nella quale sono intervenute reciproche concessioni.

Il Nardello, infatti, ha rinunciato ad impugnare dinanzi alla Corte di Cassazione la sentenza n. 5537/2019 della Corte d’Appello di Venezia e ha pagato in un’unica soluzione 1. 050. 000 euro, oltre a quanto già pagato prima.

Secondo – Non è vero che Fabio Nardello possa essere apostrofato con l’epiteto di “inquinatore”; Fabio Nardello, all’epoca ventitreenne, è stato membro del consiglio d’amministrazione della Faro Srl., senza deleghe, dal 5. 12. 1994 al 27. 10. 1995 e socio dal 5. 12. 1994 al 30. 8. 1996; pertanto l’episodio dell’Incendio che risale al 2017 (sic!) che l’articolista indica come la “scintilla” che squarciò il velo d’ombra sulla discarica· è avvenuto oltre un anno dopo l’uscita del Nardello dalla compagine sociale. Infatti la condanna del Nardello al risarcimento del danno, anche se lo stesso non aveva alcuna delega all’interno del consiglio è intervenuta non perché lo stesso sia stato riconosciuto “inquinatore”, ma anche perché all’epoca dei fatti la norma applicabile (poi cambiata nel 2003) prevedeva che tutti gli amministratori (anche quelli privi di delega) fossero responsabili, (pur non essendo direttamente responsabili, delle condotte contestate), per non aver vigilato sul generale andamento della gestione.

Fabio Nardello

Avv. Stefano Dindo

Sul primo punto ha ragione l’avvocato Stefano Dindo, lo sconto-riduzione c’è stato a causa della transazione tra Nardello e il Comune. Fatto emerso grazie all’intervento del consigliere Renato “Bobo” Miatello e che ha profondamente diviso l’opinione pubblica e la comunità locale. L’avvocato Dindo ha ragione anche sul secondo punto. Perché, al di là dei tecnicismi e al netto dei numerosi procedimenti giudiziari penali, civili e amministrativi, Nardello è l’unico soggetto condannato (anche se non in via definitiva) da un giudice e in nome del popolo italiano per la vicenda denominata Faro che da 24 anni lacera la comunità di San Giorgio in Bosco.(g.do.)

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