Caso Fivet, ex pazienti all'attacco: l'azienda non revoca i pagamenti

MANAGER. Adriano Cestrone
MANAGER. Adriano Cestrone
 Da oltre un anno chiedono che la partita Fivet venga chiusa definitivamente. Ribadiscono che anche la commissione ospedaliera ha ammesso che non spetta alle ex pazienti pagare quei 300 mila euro di prestazioni di fecondazione assistita erogate dalla clinica ginecologica e mai riscosse dall'azienda ospedaliera. Eppure il direttore generale Adriano Cestrone ha solo sospeso e non revocato la richiesta di pagamento retroattivo inviata a trecento donne all'indomani dello scoppio del caso Fivet: il manager venerdì ha chiesto al pool di commissari un ulteriore approfondimento di indagini. All'ennesimo rinvio, le ex pazienti, capitanate da Cristina Bernardi, leader di Sosinformazioni, sono scese sul piede di guerra: «La commissione - afferma Bernardi - evidenzia l'assoluta innocenza delle pazienti. E' inaccettabile pensare che, visti gli elementi riportati nella relazione, si possa pensare di restare in balia di persone che poco o nulla pensano agli interessi dei cittadini». I legali delle ex pazienti, Luigi Siciliano ed Alessandro Diotallevi, chiusa la fase conciliativa, annunciano battaglia «nelle sedi opportune»: «Vi sono state - sostengono i due legali - e continuano ad esserci continue violazioni che non possono essere tollerate oltre». Cristina Bernardi, a nome delle ex pazienti, chiede da più di un anno che «non siano le donne a dover pagare per una situazione di cui sono vittime». (fa.p.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova