Caso Olivastri, assassinio senza impronte
Sul lenzuolo che avvolse la vittima nessun profilo genetico dell'omicida Ma il pm Paolo Luca va avanti nell'indagine sul delitto dell'ex postina

LA VITTIMA. Maria Josè Olivastri
C'è un assassino in giro. E il pubblico ministero padovano Paolo Luca non si rassegna, anche se gli ultimi accertamenti svolti su un lenzuolo a fiorellini che avvolgeva il corpo della vittima non hanno dato alcun risultato. Poco importa. Il magistrato vuole andare avanti. Non lasciare nulla di intentato. Fare luce su tutti i punti oscuri di un delitto che ora vedrà l'impegno congiunto dei carabinieri e della Squadra Mobile chiamati a ricostruire tutti i passaggi dell'inchiesta. Il delitto di Maria Josè Olivastri, la 42enne di Sarmeola di Rubano uccisa con una manovra secca ed energica che le ha spezzato il collo, provocandole un edema con distaccamento delle vertebre e la perdita di midollo. E poi spogliata (indossava solo una catenina e un paio di orecchini), incaprettata, avvolta in un lenzuolo prima di finire in una canaletta a Terradura di Due Carrare. È la mattina del 9 agosto 2001 quando il corpo viene ritrovato. Nei giorni scorsi la polizia scientifica di Roma ha trasmesso in procura la nuova perizia svolta su quel lenzuolo, ordinata dal pm Luca: con le tecniche investigative più recenti il magistrato sperava di trovare qualche micro-traccia dell'aggressore. Invece niente. Il lenzuolo già nove anni fa era stato analizzato. Ma da allora le tecniche di investigazione in campo biologico si sono sviluppate, eppure non hanno dato esito. È probabile che Maria Josè sia stata avvolta già morta in quel «sudario», manovrato con estrema cautela dall'omicida attento a non lasciare tracce. L'8 agosto 2001 Maria Josè, ex postina impegnata con il sindacato Cobas, si era recata ad Abano per cercare un lavoro come «massaggina» negli alberghi. Aveva parcheggiato l'auto in via Flacco, era entrata e uscita da alcuni hotel, poi era stata notata dirigersi verso l'hotel Torino. È l'ultimo flash di Maria Josè viva, come raccontato da un testimone. In quel momento è stata inghiottita nel buio: il giorno dopo il ritrovamento del suo cadavere. Gli investigatori sono sempre stati convinti che sia stato un assassinio a sfondo sessuale. Maria Josè potrebbe essersi sottratta ad alcune avances scatenando l'ira dell'aggressore.
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