Castellan è il nuovo segretario dei metalmeccanici della Cisl

PADOVA. Il matrimonio tra la Fim-Cisl di Padova(6500 iscritti) e la Fim di Rovigo (2.000) è stato celebrato, ieri, all’Hotel Crowne Plaza davanti ad una platea di 270 delegati, provenienti anche da tutte le aziende più grandi del settore, tra cui Carraro Group, Antonio Carraro, Maschio, Arneg, Fro Saldatura, Grimega, Sit Group. Sotto la presidenza di Maurizio Geron e dopo l’elezione del direttivo, formato da 135 tute blu, Gianni Castellan, vicentino di Marostica, che, per decenni è stato compagno di viaggio sindacale di Giorgio Santini, ex braccio destro di Raffaele Bonanni e neo eletto parlamentare del Pd nel Veneto, è stato nominato segretario unico sia della Fim di Padova che di quella di Rovigo. Segretario aggiunto è Nicola Panarella, un metalmeccanico originario di Napoli, che vive da una vita in Polesine. Applaudita la relazione finale di Castellan, ex operaio della Saint Morritz, di Bassano del Grappa e nel sindacato dal 1972. con incarico più alto, in passato, anche al vertice regionale della Fim, quando è stato anche coordinatore nazionale della vertenza Electrolux – Zanussi.
Dopo aver parlato della pesante crisi che coinvolge anche e specialmente il settore meccanico (150 aziende su 6.000 bruciate tra il 2009 ed il 2012 con 18.000 lavoratori licenziati o finiti in cassa integrazione oppure addirittura ancora esodati), il nuovo numero uno della Cisl di categoria ha parlato anche del nuovo ruolo sociale che avrà la Fim nelle due province limitrofe. «Noi della Cisl siamo stati i primi tra i sindacati confederali ad effettuare la spending review al nostro interno anche per dare un segnale robusto alla classe politica che non sta realizzando l’agognato cambiamento sino in fondo», ha detto Castellan. «In Italia ed anche nel Veneto il piatto piange in particolare per la classe operaia perché le forze politiche non riescono o non vogliono ridurre il debito pubblico per rilanciare la crescita. O si riduce, in tempi brevi, la spesa pubblica oppure non si troveranno i soldi necessari per far pagare meno tasse sia ai lavoratori dipendenti che alle imprese. Mai come in questo momento così grigio scuro per tutti occorre creare una nuovo patto tra lavoro ed impresa con l’obiettivo di uscire, finalmente, dopo oltre quattro anni di difficoltà, dal lungo tunnel della crisi». (f.pad.)
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