Catturato un ricercato per omicidio

Indagando sul fratello sospettato di trafficare droga nella Bassa gli agenti della Mobile hanno intercettato un latitante della 'ndrangheta
CESARE DROMI’. E’ stato arrestato
CESARE DROMI’. E’ stato arrestato
 
STANGHELLA.
Tradito dalle troppe telefonate con la mamma. La squadra Mobile di Padova diretta dal vice questore aggiunto Marco Calì ha arrestato l'altro giorno a Bovolone (Verona) Cesare Dromì, 40 anni, originario di Taurianova, un latitante che deve scontare un cumulo pena per omicidio, tentato omicidio, detenzione di arma e rapina di 21 anni, 4 mesi e 9 giorni (l'uomo era stato scarcerato l'ultima volta nel gennaio del 2010).  Per la polizia padovana si tratta di un arresto eccellente. Di Dromì, legato alla famiglia Papaleo che collabora con i clan Rugo e Metastasio che controllano Riace e Monasterace in Calabria, si erano perse le tracce. Tuttavia, gli agenti padovani, avevano trovato riscontri della presenza in Veneto di Cesare Dromì grazie ad alcune telefonate intercettate in cui si parlava del fratello di Cesare, Graziano Dromì, nell'ambito di un'inchiesta (coordinata dal pm Benedetto Roberti) sullo spaccio di droga nei bar di Stanghella, Battaglia Terme e Solesino, spaccio gestito da albanesi (Graziano Dromì è poi risultato estraneo alla vicenda). Più volte gli investigatori hanno ascoltato Cesare conversare con la madre che abita a Bovolone. I due si sentivano spesso.  L'altro giorno, quando hanno capito che Cesare Dromì doveva per forza essere da queste parti (l'uomo dovrebbe risiedere in Romania) i poliziotti hanno chiesto e ottenuto dalla procura di Padova di effettuare alcune perquisizioni nel Veronese e a Reggio Calabria. A Bovolone, in via Colombo 3, ha aperto la porta lo stesso Cesare Dromì, che però si è spacciato per il fratello. Portato in questura, grazie alle impronte è stato mascherato, ma è stato rilasciato ugualmente. Salito in taxi Cesare Dromì è stato seguito e intercettato. L'uomo, infatti, appena salito in auto ha chiamato il fratello dicendogli «oggi me la sono cavata, ma devo assolutamente andarmene». Così si è fatto portare dalla madre dove c'erano gli agenti ad aspettarlo.  Nell'abitazione della madre sono state trovati anche una pistola scacciacani (che è stata sequestrata) e 1.800 euro in contanti.

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