Cavallette da eliminare

La Provincia collaborerà per la prevenzione «Necessario escogitare un controllo biologico»
 
PADOVA.
I danni alle colture provocati nel territorio dei Colli dalle micidiali «Barbitistes vicentinus», le pericolose cavallette comparse un paio d'anni fa, sono evidenti ma sarebbero meno gravi della passata stagione. E' quanto è emerso dall'incontro promosso ieri pomeriggio nella sede di piazza Bardella dall'assessore provinciale all'Agricoltura, Domenico Riolfatto, con le organizzazioni di categoria degli agricoltori (Coldiretti, Confagricoltura e Cia), l'Ente Parco Colli e i responsabili del Servizio fitosanitario regionale di Padova.  «Il fatto che i danni siano più appariscenti che di sostanza non significa - spiega Riolfatto - che il problema non debba essere preso seriamente in considerazione. Come settore agricoltura della Provincia abbiamo dato la disponibilità a partecipare anche economicamente al protocollo d'intesa sul monitoraggio delle cavallette nell'area dei Colli già in atto tra l'Ente Parco e l'Università. L'obiettivo è quello studiare a fondo il fenomeno e mettere in atto per la prossima stagione delle iniziative che servano a contenere gli attacchi alle coltivazioni. La lotta a questi tremendi ortotteri purtroppo non può essere fatta con l'impiego di insetticidi. Occorre escogitare un controllo biologico preventivo della specie tramite i nemici naturali. E' quello che cercheremo di fare assieme al Parco e all'Università». Oltre a divorare con il loro micidiale apparato masticatore le culture, le cavallette costituiscono un fastidio per chi frequenta la rete di sentieri dei Colli.  In alcune zone dove l'attacco è massiccio, come ad esempio nei boschi del Venda, è quasi impossibile sostare. Sul sentiero n. 9, le «Barbitistes» hanno divorato perfino i fiori della ginestra. In alcune abitazioni, ristoranti e agriturismi che si trovano ai margini del bosco il fastidio è notevole. Gli esperti sconsigliano l'uso su vasta scala di insetticidi di sintesi per i danni che possono provocare all'ambiente. La lotta con i cosiddetti nemici naturali andrebbe fatta nelle «grillare», le zone dove depongono le uova dalle quali in primavera partono le infestazioni.  Nemici naturali delle cavallette sono il fungo entomopatogeno Entomophathora grylli che attacca e uccide gli adulti e il coleottero meloide Epicauta la cui larva vive nel terreno e si nutre di uova. Predatori di questi ortotteri sono anche gli uccelli e soprattutto le faraone.

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