C’è il Ramadan e i pusher musulmani non spacciano

ARCELLA. Il Ramadan blocca, almeno per il momento, in tutta l’Arcella e in particolare a Borgomagno e a San Carlo, lo spaccio della droga. Sono già cinque giorni, infatti, che per le strade e le piazze del quartiere più grande della città si vedono in giro meno spacciatori, sia tunisini sia marocchini. Nello specifico, in base a quanto prevede il Corano, gli spacciatori di religione mussulmana si astengono dal commettere crimini dall’alba al tramonto. Solo alcuni tunisini, in genere quelli più giovani che non hanno mai rispettato le leggi e i precetti dell’Islam, continuano a «vendere morte» solo dalle 21 in poi. «È vero», sottolinea il marocchino di religione islamica Rascid Mouler, uno degli edicolanti in piazzale Stazione, lato Borgomagno, «in questi giorni e sarà così sino al 18 agosto, ultimo giorno del Ramadan, gli abituali spacciatori di droga, che operano tra la Stazione e l’Arcella, sono notevolmente diminuiti. Solo pochissimi girano a cercare clienti esclusivamente dalle 21 alle 4 di mattina, prima del sorgere del sole. Ricordo, però, che la nostra religione, durante il Ramadan, vieta le cattive azioni e, quindi, anche lo spaccio della droga, non solo durante le ore diurne, ma per l’intero periodo in cui avviene la purificazione sia della nostra anima che del nostro corpo. Anzi, in base alle parole che ci ha lasciato il sommo profeta Maometto, se uno vuole diventare veramente un buon musulmano, non deve mai commettere cattive azioni. Né durante il lungo periodo del Ramadan e né in tutta la sua vita. Approfitto dell’occasione per invitare i nostri Imam a maledire pubblicamente quelli che, spacciando anche in questo periodo sacro, rovinano i valori della nostra religione che si fonda anche sul rispetto e sull’amore verso gli altri, sulla solidarietà e sulla fratellanza tra i popoli«.
Anche tanti altri stranieri, che vivono nei vari rioni dell’Arcella, si sono accorti che, da quando è iniziato il Ramadan, lo spaccio delle sostanze stupefacenti è calato drasticamente. «Magari il Ramadan potesse durare tutto l’anno», osserva uno dei tanti fruttivendoli del Bangla Desh di fede islamica, che lavorano all’Arcella, «da circa una settimana gli spacciatori sono quasi spariti. Se ne vedono in giro pochissimi. Sono i più giovani. Ossia quelli che stanno crescendo senza i valori di Maometto e di Allah. Ragazzotti, spesso arrivati come profughi politici o già riconosciuti come tali dallo Stato, che pensano solo ai soldi, al sesso e al male verso gli altri. Magari fossero veri musulmani come noi e applicassero in pratica gli insegnamenti fondamentali della dottrina di Maometto».
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