C’è un piano per salvare il rospo dall’estinzione

TEOLO. Non di soli cinghiali vive il Parco. Lo grida a gran voce il Gruppo di Intervento Giuridico (Gig) del Veneto, che lancia un’accusa verso Parco Colli e Comuni per il rischio di estinzione che sta correndo negli ultimi tempi il rospo comune (Bufo bufo) degli Euganei: «Al posto di perseguitare i cinghiali, gli amministratori del Parco si diano da fare per i rospi. Dai sopralluoghi dei volontari delle associazioni protezioniste è emerso infatti un quadro catastrofico», spiegano dal Grig, «con almeno dodici zone a rischio per la sopravvivenza del rospo comune trovate all’interno dei quindici Comuni del Parco». L’associazione denuncia inoltre situazioni di degrado ambientale, come la chiusura e il prosciugamento di stagni e fossati, sbancamenti, inquinamento, introduzione volontaria di animali alloctoni negli stagni, oltre ad una mancata manutenzione per condotte e reti che diventano fondamentali quando i rospi cominciano a spostarsi per la riproduzione, dunque nel periodo primaverile. Continuano gli ambientalisti: «Rane, rospi, salamandre e perfino tritoni vengono spappolati dalle auto ogni anno a migliaia sulle strade dei Colli, altri vengono salvati da reti anti-attraversamento che però non offre al contempo sottopassaggi per raggiungere gli stagni, interrompendo così la migrazione riproduttiva. Altri anfibi restano prigionieri negli stagni, resi ripidi e approfonditi rispetto al piano campagna dalle pratiche agricole». Oltre a sollecitare un maggiore impegno da parte delle autorità, il Grig annuncia l’arrivo nei colli di una cinquantina di volontari, provenienti dalle associazioni aderenti al Coordinamento Protezionista Padovano, che opereranno per il salvataggio degli anfibi e denunceranno irregolarità e inadempienze. L’appello del gruppo ambientalista ha già ricevuto una risposta dal Parco Colli, che ha colto l’occasione per annunciare un importante finanziamento regionale proprio in tema di salvaguardia delle specie anfibie. La Regione ha assegnato all’ente 100 mila euro per interventi di conservazione degli habitat delle specie animali che vivono nei colli. Questa cifra sarà destinata agli ambienti acquatici in cui vivono rospi, rane e salamandre: si valorizzeranno siti come lo stagno di Corte Borin ad Arquà Petrarca, il laghetto al Roccolo di Torreglia, la sorgente delle Volpi e il laghetto Laghizzolo di Vo’, rimuovendo piante infestanti, realizzazione opere idrauliche per il controllo dei flussi, creando fasce tampone di vegetazione e impermeabilizzando alcune pozze per favorire il ristagno dell’acqua nei periodi di riproduzione degli anfibi. Lo stesso Parco ricorda inoltre come a marzo siano stati puliti tutti i passaggi utilizzati dagli anfibi per i loro spostamenti. L’operazione sarà ripetuta nella prossima primavera.
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