Cede l'argine del Muson a Camposampiero, allarme per una frana larga 25 metri

Gli argini del Muson dei Sassi continuano a perdere i pezzi. L’ultimo tratto franato in acqua, in ordine di tempo, si trova in territorio di Camposampiero, subito a Est della cartiera di Carbonera, tra i ponti di Straelle e di via Nievo. Immediato l’intervento dei tecnici del Genio civile che proprio in questi giorni stanno lavorando con opere di diaframmatura, rinforzo e riporto di terra
CAMPOSAMPIERO.
Gli argini del Muson dei Sassi continuano a perdere i pezzi. L’ultimo tratto franato in acqua, in ordine di tempo, si trova sull’argine destro, in territorio di Camposampiero, subito ad est della cartiera di Carbonera, tra i ponti di Straelle e di via Nievo.


Lungo un tratto di circa 25 metri, improvvisamente la terra ha collassato scivolando in un attimo dentro il torrente. Immediato l’intervento dei tecnici del Genio Civile che in queste settimane stanno lavorando proprio lungo gli argini compresi tra Loreggia e Camposampiero con opere di diaframmatura, rinforzo e riporto di terra. Il Genio ha subito steso teli di protezione per bloccare l’erosione ed in questi giorni interverrà con i lavori di riparazione della falla.


Nella stessa zona, ma dall’argine sinistro, nei giorni scorsi si erano staccate altre porzioni di terra, anch’esse sostituite provvisoriamente da teli protettivi verdi. «Siamo in continuo monitoraggio, anche ieri, al momento del crollo dell’argine siamo subito intervenuti sul posto con i volontari della Protezione civile ed i tecnici del Genio per mettere in sicurezza l’area - conferma l’assessore Salvatore Scirè - In questi giorni verranno avviati i lavori di riparazione e rinforzo dei tratti danneggiati».


Quanto al rischio allagamenti, la cartiera, il sito industriale più a ridosso del Muson è protetta da un doppio sistema di arginatura, una sorta di trincea. Per i quartieri residenziali e la cittadella scolastica di via Puccini, invece, la speranza è che il terrapieno su cui insiste la strada con la pista ciclabile del Santo, «tenga botta» in caso di collasso, anche parziale, degli argini come è successo in questa occasione. L’acqua infatti è stata bloccata proprio dal terrapieno stradale e la frana è rimasta circoscritta, per così dire, alla parte interna dell’argine. Certamente i continui distacchi di terra dagli argini rappresentano il chiaro segnale di una situazione di estrema sofferenza dovuta alle continue piogge, alle piene ripetute ed alla pressione dell’acqua che scende tumultuosa lungo il torrente artificiale. «Dal ponte delle Galle, proseguendo verso sud proprio sull’argine destro, pur in situazioni di emergenza a causa del maltempo, il Genio civile sta lavorando senza sosta da settimane», assicura Scirè. Ma quanto si può andare avanti così?

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