Le rubano l’inseparabile bicicletta, le amiche del cuore la ritrovano
Lisa Scudiero era stata derubata venerdì in centro a Cittadella: oltre alla denuncia aveva lanciato un appello sui social. Poi il lieto fine

Venerdì scorso, in pieno centro a Cittadella, le hanno rubato la bici. Non una bici qualunque, ma la sua gravel Megamo, compagna di mille chilometri e silenziosa alleata nelle giornate più difficili.
Lisa Scudiero, cittadellese, non ha perso tempo: ha sporto denuncia ai carabinieri e ha affidato anche ai social un appello accorato. «Non è mia abitudine dimostrare un legame affettivo per un oggetto» aveva scritto, «ma quella bici era veramente fondamentale per me. Vi chiedo una mano: se qualcuno vede in giro una gravel di quel colore, marchio Megamo, magari in vendita o usata da qualcuno che non l’ha mai avuta prima, scrivetemi subito. Ogni occhiata attenta può fare la differenza».
Una differenza che, tre giorni dopo, è arrivata. Per caso, per fortuna e, soprattutto, grazie a un lavoro di squadra che profuma di amicizia vera. «È successo tutto lunedì» racconta Lisa, ancora incredula, «Elvira, una cara amica, era in giro e ha visto un ragazzino su una bici che sembrava la mia. L’ha riconosciuta subito. Mi ha chiamato, l’ha seguito, e incredibilmente quel ragazzino stava passando proprio sotto casa mia». Il tempo di scendere, avvertire un’altra amica, Elisabetta, ed eccole lì: le ragazze dell’Interno 14, il nome che portano dietro dai tempi della squadra di calcetto, unite ancora una volta, pronte a correre, stavolta non dietro a un pallone ma dietro a un pezzo di vita rubato.
«Siamo riuscite a fermarlo» continua Lisa, «era giovane, imbarazzato… ma anche felice, come se quella bici gli avesse regalato un’avventura che però non era sua. Non abbiamo reagito con rabbia. Gli abbiamo parlato, con rispetto e fermezza, spiegandogli che è stato fortunato: ha trovato persone che gli hanno offerto una seconda possibilità». Una lezione, forse, per quel ragazzino. Sicuramente un’occasione preziosa per Lisa.
«In fondo, quella possibilità l’ho avuta anch’io» riflette, «ritrovare la bici è stato come riprendermi qualcosa di mio, che pensavo perso per sempre». Ma quello che ha reso questa storia ancora più sorprendente è il dettaglio che sa di destino e di vecchi ricordi. «La bici l’abbiamo ritrovata proprio lì, dietro l’Interno 14, il nostro vecchio locale» racconta, con la voce che si fa più morbida, «quello da cui la nostra squadra ha preso il nome. Ed eravamo proprio noi: le ragazze dell’Interno 14».
Un furto si è trasformato in un momento di riscatto, un piccolo grande imprevisto che ha riportato al centro il valore dei legami autentici. «Non è stata solo una storia di furto e restituzione» conclude Lisa, «è stata una storia di seconde chances, di legami profondi, e di quelle infinite possibilità che solo l’amicizia vera sa creare. È stato assurdo. Ed è stato giusto così». Una bici ritrovata, un’avventura inaspettata, un gruppo di amiche che non si tirano mai indietro.
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