Cementerie a picco, tre anni di calvario

Nei tre stabilimenti della Bassa occupazione ridotta a un quarto, produzione a un terzo. Zillo sposta lavoro su Monselice
Di Francesca Segato
Monselice. 03 Apr 2013.Manifestazione dipendenti Cementeria di Monselice. Nella foto: un momento della manifestazione.ph. Zangirolami
Monselice. 03 Apr 2013.Manifestazione dipendenti Cementeria di Monselice. Nella foto: un momento della manifestazione.ph. Zangirolami

MONSELICE. Tre anni a scartamento ridotto, con i forni che gradualmente si spengono e gli operai che rimangono a casa. La protesta che in questi giorni vede protagonisti i lavoratori della Cementizillo di Este è solo l’ultimo capitolo di una storia di tagli e contrazione del mercato. Oggi, i 75 lavoratori della cementeria atestina protestano contro il prolungarsi della cassa integrazione, senza prospettive occupazionali per il futuro. Ma la ristrutturazione nel comparto del cemento è iniziata ormai tre anni fa. Aprile 2010 è stato l’ultimo mese in cui tutte e tre le cementerie della Bassa, Italcementi, Cementizillo e la Cementeria di Monselice, hanno funzionato a pieno regime, con tutti i forni accesi e tutta la manodopera al lavoro. Allora, i soli dipendenti diretti dei cementifici superavano quota 400 unità: 110 lavoratori all’Italcementi, 120 alla Cementizillo e circa 180 al cementificio di via Solana, all’epoca ancora di proprietà della famiglia Radici. Il tutto senza contare l’indotto, che si poteva stimare in altre quattro centinaia di persone. Un quadro drammaticamente diverso da quello di oggi.

Dopo l’acquisizione della Cementeria di Monselice da parte del gruppo Zillo, nell’ottobre del 2010, la nuova proprietà ha annunciato, a marzo dell’anno dopo, il taglio di 71 esuberi, per i quali due anni fa si è raggiunto l’accordo con prepensionamenti, mobilità e licenziamenti su base volontaria, accompagnati da una buonuscita. Al momento quindi rimangono operativi circa 110 dipendenti alla Cementeria di Monselice. Sono invece una quarantina, tutti impiegati, gli addetti ancora al lavoro alla Cementizillo, mentre 75 operai sono in cassintegrazione. L’ultimo giorno di produzione a pieno regime, per l’impianto di Este, è stato l’11 novembre 2012, dopo un’annata con sei mesi di produzione e sei di cassa integrazione. Poi più nulla, a parte la ripresa per una decina di giorni, dal 17 al 26 aprile scorsi. Quanto all’Italcementi, da febbraio 2013 restano 35 al lavoro, mentre altri 70 dipendenti sono in cassa integrazione, a rotazione. Emblematici anche i dati sulla produzione di clinker, che ad aprile 2010 si attestava sulle 5.300 tonnellate al giorno: 1200 nello stabilimento di Este, 2500 all’Italcementi, 1600 alla Cementeria. Tre anni più tardi, all’Italcementi e alla Zillo la produzione è azzerata. Sarebbe addirittura salita alla Cementeria, da dove secondo le stime dei sindacati escono oggi 2000 tonnellate al giorno di clinker: questo a causa dello spostamento della produzione sullo stabilimento di Monselice, da parte della nuova proprietà, Zillo.

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