Centauro ucciso, pena raddoppiata

SAN MARTINO DI LUPARI. Il sette luglio dello scorso anno per una sua manovra imprudente era morto il centauro Carlo Cirillo Nicola Pagnon, 36 anni di Cassola (Vicenza). Ieri Raffaele Sambugaro di Vicenza ha patteggiato una pena di un anno e quattro mesi (sospesa) oltre ad un anno di sospensione della patente. Una condanna decisa dal Gup Lara Fortuna e ben più alta di quella (8 mesi) che avevano concordato il pubblico ministero con l’avvocato difensore.
Sulla decisione del giudice ha pesato la manovra molto azzardata dell’autotrasportatore. L’incidente era accaduto lungo la Sr 53 Postumia a San Martino di Lupari. Sono le 14.30 quando accade la tragedia: il motociclista, tecnico della Uniconfort di San Martino, specializzata in caldaie a biomassa, è diretto in azienda, al lavoro sul tratto di via Dolomiti, in sella alla sua Honda Hornet 600, una “naked” molto potente.
Da via Monte Cimone, una laterale, sbuca il camion guidato Sambugaro. L’impatto è devastante, la moto si disintegra. Pagnon muore sul colpo, nonostante una frenata disperata: 20 metri. La ruota sinistra posteriore del camion era tagliata, va chiarito, probabilmente l’impatto è avvenuto a quell’altezza.
Pagnon era un tecnico altamente specializzato e stava recandosi in azienda a ritirare i biglietti del prossimo viaggio: i titolari, che l'avevano assunto 7 anni fa, lo mandavano sempre all'estero per seguire il montaggio delle caldaie. Il mercoledì precedente era tornato dagli Usa. Il lunedì successivo avrebbe preso l'aereo per l'Irlanda. Appassionato di tennis, viveva coi genitori e un fratello al 107 di viale San Giuseppe. Era nato a Vancouver (Canada), dove i genitori erano emigrati. Questa sentenza mette la parola fine al processo penale.
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