Centri commerciali e supermarket non fanno vacanza a Ferragosto

Aperti Interspar e Alìper, i Lidl con orario spezzato. In centro città, invece, serrande abbassate 
PD 09 DICEMBRE 2003 2003 G.M. CASO ACQUE AVVELENATE INTERSPAR. (CARRAI) CASO ACQUE NATURALI AVVELENATE.interspar. (CARRAI)
PD 09 DICEMBRE 2003 2003 G.M. CASO ACQUE AVVELENATE INTERSPAR. (CARRAI) CASO ACQUE NATURALI AVVELENATE.interspar. (CARRAI)

PADOVA. Giovedì, giorno di Ferragosto, i lavoratori e le lavoratrici saranno quasi tutti al mare o in montagna – o comunque a godersi il caldo a riposo – ma non le commesse, le cassiere e i magazzinieri dei supermercati. Nella maggioranza dei casi i punti vendita della Grande distribuzione organizzata (Gdo) resteranno aperti per tutta la giornata.

LE APERTURE

Fra questi ci sono l’Interspar di via Pontevigodarzere. Altri effettueranno un orario spezzato, come ad esempio i Lidl delle vie Callegari e Sorio, aperti dalle 8. 30 alle 13 e dalle 16 alle 20. 30. Altri ancora avranno le serrande alzate solo la mattina, tra cui gli Alìper delle vie Saetta, Forcellini e Albignasego (8. 30 -13). Questo vale per i grandi Alì, perché i più piccoli, tra cui quello storico di via Curzola, all’Arcella, rimarranno chiusi, così da permettere ai dipendenti di godersi la giornata di vacanza. D’altronde Francesco Canella, 86 anni portati con classe ed eleganza, patròn del Gruppo Alì, ha sempre sostenuto che lui anche a Ferragosto i suoi supermercati più grandi li tiene aperti solo per rispondere alla concorrenza degli altri gruppi alimentari e li chiuderebbe volentieri se ci fosse una nuova legge, nazionale o regionale, che andrebbe ad abolire il Decreto Monti, in vigore da otto anni.

I CLIENTI

Non sarà facile a Ferragosto riempire i supermercati di consumatori perché si prevede che la città sarà semi deserta e il gran caldo non favorirà certo l’uscita da casa delle persone, specialmente degli anziani. Ciononostante, la Gdo ha deciso ugualmente di tenere aperti i punti-vendita perché, tutto sommato, in Italia le commesse e le cassiere, di cui tantissime a part-time, costano poco. In genere mille euro al mese (più i contributi previdenziali e assicurativi) e anche meno. E poi bisogna tenere conto del fatto che in tanti, a fronte di estati sempre più torride, nei giorni di festa si reca nei centri commerciali non tanto per fare la spesa o per lo shopping, ma esclusivamente per stare al fresco e, al massimo, per gustare un buon gelato oppure bere un bibita fresca.

IL CENTRO

Diversamente di quanto succederà per i supermercati, in centro città resteranno chiusi quasi tutti i negozi e tutte le botteghe di alimentari, panifici compresi. Niente banchi nelle piazze e nessuna bottega aperta sotto al Salone, anche se, in base all’accordo raggiunto dal consorzio con il Comune, i cancelli del centro commerciale naturale più antico d’Europa (800 anni), resteranno aperti per dare la possibilità ai turisti di visitarlo ugualmente. —

 

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