«C’era un prete pedofilo nel 2004»: le accuse di don Marino

ALBIGNASEGO. «Ho preso il posto nel Vicentino di un prete che si vociferava essere un pedofilo, si tratta di fatti da quel che so del 2004». Le dichiarazioni concrete che don Marino Ruggero, il prete rimosso dal vescovo dalla parrocchia di Albignasego, sono queste. Le ha rese davanti al pubblico ministero padovano Roberto Piccione che l’aveva convocato dopo le sue dichiarazioni alla stampa, aprendo un’inchiesta conoscitiva. «Ci sono casi gravi nella diocesi di Padova di cui dovrebbe occuparsi il Tribunale ecclesiastico e non l’ha mai fatto. Casi di preti pedofili... sempre taciuti. Se denuncio fatti così gravi significa che ho le prove e le renderò presto note», aveva detto il sacerdote-ribelle subito invitato dal vescovo Claudio Cipolla a parlare.
stralcio a vicenza
La procura padovana è pronta a fare uno stralcio dell’inchiesta da dirottare a Vicenza. Anche se ci sono delle cose da sottolineare che rendono il tutto - a meno di clamorosi risvolti - poco appetibile dal punto di vista giudiziario. I fatti a cui allude sarebbero collocati nel 2004 e quindi, ampiamente prescritti. Poi va detto che don Marino non avrebbe detto il nome del sacerdote, non lo ricordava, seppur lo abbia in qualche modo identificato. Un rapido controllo ha portato gli investigatori ad accertare che il parroco in questione è già stato oggetto di una inchiesta in procura a Vicenza e interna alla diocesi: entrambe non hanno portato a nulla. Quindi, allo stato si tratta solo di maldicenze. Per il resto le accuse di don Marino sono state generiche, non circostanziate. Nessuna rivelazione scottante come pareva. Lo stesso vescovo aveva richiamato il presbitero alle responsabilità che si era assunto con le sue dichiarazioni e all’opportunità di rivolgersi alla procura della Repubblica se effettivamente è in possesso di prove. Don Marino rischia qualcosa per aver detto dopo quasi 16 anni e non subito della (presunta) pedofilia di un sacerdote? No. Dal punto di vista morale - cristiano la questione è diversa. Ma questa è un’altra cosa. L’inchiesta viaggia quindi verso l’archiviazione, se non dovessero sopraggiungere fatti nuovi. Nulla anche in merito a presunte mal gestioni della parrocchia di Albignasego che don Marino aveva paventato. Gli ultimi 20 anni del parroco si sono divisi tra le parrocchie di Villa di Teolo (all’incirca dal 2000 fino al 2005), un paio d’anni a Padova, quindi il trasferimento nell’unità pastorale di Mure - Laverda che rientrano nel vicariato di Lusiana (Vicenza) nella diocesi di Padova. Mure è una frazione di Molvena che rientra nel Comune di Colceresa, Laverda è una frazione di Lusiana. Dal 2017 è stato parroco di Albignasego. —
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