«Cessata attività», chiude la storica cartoleria di via Manin a Padova

Poche parole scritte su un cartello affisso sulla lunga vetrina della maxi-cartoleria di via Manin: un posto storico vittima della crisi economica
BARSOTTI - CARTOLERIA VIA MANIN CHIUSA
BARSOTTI - CARTOLERIA VIA MANIN CHIUSA

PADOVA. Cessata attività. Queste le poche e sempre tristi parole scritte sul cartello che è stato affisso sulla lunga vetrina della maxi-cartoleria che si trova ai civici 11/ 17 di via Daniele Manin, nel cuore della città, a pochi metri da piazza delle Erbe e da Palazzo delle Debite.

Si tratta della cartoleria che, una volta, era la più grande e la più nota di Padova. E' stata fondata nel 1934 da Gino Bronca. Prima della seconda guerra mondiale ha inviato materiale di cancelleria e per ufficio in genere anche alle truppe dell'esercito italiano, che era di stanza in Libia ed in Etiopia.

Sino agli anni Novanta, quando fu trasferita in via Manin, di fronte al ristorante ex Cavalca che oggi si chiama Alle Piazze ed è gestito da Virgilio Dante: l’attività era una vera e propria media azienda e dava lavoro a numerose persone. Attualmente i dipendenti rimasti disoccupati sono cinque.

Il maxi-negozio Bronca, poi, ha una storia particolare, intrecciata alla morte graduale che, dagli anni Noventa in poi, ha decimato le sale cinematografiche della città che negli anni Settanta erano venti. Infatti nei locali dove oggi c'è la cartoleria, sino al 1990 c'era il cinema Ariston che ancora prima si chiamava Vittoria. Un cinematografo conosciuto anche fuori città, dove negli anni Sessanta e Settanta venivano proiettati i primi film erotici e che era frequentato (assieme alla sala Roma in Prato della Valle) anche dal mondo gay prima che iniziasse l'epoca a luci rosse del Cristallo in via Palestro e del Ducale in via Facciolati.

«Mi si stringe il cuore a leggere sulla vetrina di fronte alla mia la scritta “cessata attività”», sottolinea Virgilio Dante, gestore dell'ex Cavalca, una volta guidato dal mitico Piero, dove si trovava anche il quartier generale del Padova degli anni Sessanta allenato da paròn Nereo Rocco; «La crisi, purtroppo, travolge anche le attività imprenditoriali più importanti, che fanno parte della storia della città. Speriamo solo che negli attuali spazi vacanti non venga aperto un ennesimo wok sushi on un altro kebab. Sarebbe un ulteriore schiaffo in faccia nei confronti della bella storia, sia economica che sociale, che contraddistingue la bella Padova dal medioevo in poi».

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