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In Azienda ospedaliera, il servizio notturno affidato all’unico operatore della portineria. Cisl: «A rischio la sicurezza»
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INGRESSO POLICLINICO
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PADOVA. Di notte e nei giorni festivi l’Azienda ospedaliera non avrà più il centralino.

Il servizio viene affidato alla portineria, dove, tuttavia, è presente un unico operatore sul quale incombono già numerose mansioni, non ultima quella di raccogliere le richieste di assistenza da parte del personale dipendente in caso di aggressioni e intrusioni.

A denunciare la nuova organizzazione del centralino sono Emiliano Bedon e Fabio Turato della Cisl: «Nonostante avessimo sottolineato che non ci sono le condizioni di lavoro e sicurezza per chiedere al personale esterno della portineria attività ulteriori, l’Azienda è andata avanti per la sua strada. Con il pensionamento di due lavoratori l’Azienda ha colto l’occasione per appaltare un altro pezzo di lavoro pubblico».

Secondo il sindacato, la situazione è più critica nelle ore notturne: «Il centralino rappresenta l’unico contatto esterno che hanno i reparti dell’Azienda, dell’ospedale Sant’Antonio e dello Iov per contattare le famiglie e per le famiglie per contattare i loro cari ricoverati o in pronto soccorso. Inoltre gli operatori del centralino di notte e nei festivi gestiscono le chiamate per medici, infermieri, tecnici e operatori in pronta disponibilità. Riteniamo quindi sbagliata la scelta fatta senza una revisione del contratto e senza l’adeguamento del numero di operatori in portineria».

Quest’ultima è presidiata per la maggior parte del tempo da un unico addetto: «E spesso è sottoposto a turni di 11 ore» incalzano Bedon e Turato, «con un flusso di accessi giornalieri che arrivano a 30 mila unità. Si deve occupare del controllo degli accessi dei mezzi privati e di servizio, della gestione dei pass, del controllo della videosorveglianza, dei flussi interni all’Azienda, della custodia, consegna e ritiro chiavi di reparti, mezzi, cancelli e arre riservate. E la portineria è l’unico punto informazioni, visto che quello nell’atrio del monoblocco è stato già soppresso».

E poi c’è il nodo della sicurezza su cui la Cisl punta il dito: «Sempre all’addetto della portineria è demandatala gestione degli allarmi furto e intrusione, a lui si rivolgono le richieste di assistenza da parte dei dipendenti in caso di aggressioni, intrusioni, liti con tossicodipendenti, mendicanti o malintenzionati che comportano l’intervento e il coordinamento con le forze dell’ordine. E questo alla faccia della tanto sbandierata necessità di rinforzare le misure di sicurezza. Riteniamo assolutamente sbagliato» concludono i sindacalisti, «caricare questi lavoratori con ulteriori responsabilità e della gestione del traffico telefonico».

Da parte sua l’Azienda intende proseguire sulla strada intrapresa. Si tratta, in effetti, di una sperimentazione che, evidentemente, non a caso coincide oltre che con il pensionamento di due operatori, anche con il periodo delle ferie estive e una minore disponibilità di personale.

Ma, viene garantito da via Giustiniani, non c’è alcuna intenzione di esternalizzare il servizio di centralino.

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