Chiede soldi alla banca ma è vittima di usura Mps rende 61mila euro
campodarsego
Imprenditore di Dolo chiede un prestito alla filiale della Monte dei Paschi di Siena di Campodarsego, ma riesce a dimostrare che è stato oggetto di usura e anatocismo e ora non dovrà più restituirlo. Anzi: la banca dovrà risarcirlo con 61 mila euro, secondo quanto stabilito dal consulente tecnico incaricato dal Tribunale di Padova. Il rimborso, visto che la ditta è nel frattempo fallita, servirà a pagare (in parte) i creditori dell’azienda stessa. A spiegare cosa è successo è l’avvocato Pascale De Falco per conto dell’imprenditore e in gestione del fallimento. «L’imprenditore» spiega De Falco «era titolare di un’azienda nel comparto tessile. Alla fine degli anni ’90 aveva chiesto alla Mps di Campodarsego un prestito di oltre 400 mila euro. Con la crisi economica, nel 2008 – 2010, l’imprenditore ha avuto un crollo di fatturato e la banca ha chiesto un rientro della somma erogata. Il titolare dell’azienda ha però ritenuto che i soldi chiesti non dovessero essere dati perché il tasso di interesse chiesto dalla banca in tutti questi anni era troppo alto». L’imprenditore ha prima presentato una denuncia penale che, però, non ha portato ad alcun esito. Ha quindi deciso di ricorrere al Tribunale civile di Padova. Il giudice Raffaele Sannicandro ha nominato un perito ad hoc, Anna Paccagnella, incaricandola di eseguire un accertamento tecnico preventivo. Si trattava, senza entrare nel merito delle controversie, di verificare la correttezza o meno dell’erogazione del credito e degli interessi richiesti. Il perito ha stabilito come effettivamente il credito erogato da Mps di Campodarsego violasse le normative anti usura e anche le direttive della Banca D’Italia. La cifra degli interessi non dovuti è risultata pari a 61 mila euro. «Ora» conclude De Falco «siccome la banca non si è costituita contro questo provvedimento né ha dato incarico per controperizie, dovrà risarcire la somma. Se non lo facesse, chiederò al giudice di emettere sentenza esecutiva per il pagamento della somma accertata dal perito del Tribunale. Neanche il prestito sarà restituito, visto che l’azienda nel frattempo è fallita». –
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