Chiude Pastificio Bolognese: a casa 30 operai padovani

Due Carrare, dimissioni incentivate per dieci addetti all’impacchettamento. Chiesto un anno di cassa integrazione per venti dipendenti 

DUE CARRARE. Lo storico Pastificio Bolognese, di via Piemonte a Due Carrare, filiale padovana dell’omonimo stabilimento emiliano, di Villanova di Castenaso, in provincia di Bologna, ha fermato la produzione.

Per quanto riguarda la provincia di Padova, lo spegnimento dei macchinari coinvolge 20 dipendenti diretti e altri 10 operai, che lavoravano all’imballaggio dei tortelloni, dei ravioli e degli gnocchi ripieni, per conto della società Gi On Board srl, con sede centrale a Milano. In tutto 30 lavoratori.

Ai 30 dipendenti padovani, bisogna aggiungere altri 49 lavoratori, tra cui tantissime donne, che sino a due settimane fa, producevano tortellini a Castenaso.

Finanziarie le cause che hanno mandato in crisi una delle aziende più note in Italia, fondata nel 1915 edacquistata nel 2001 dalla famiglia Bertagni, che producono pasta fresca e la inviavano anche all’estero, tra cui anche in Germania, in altri Paesi dell’Unione Europea ed addirittura in Colombia, in Sud America.

«Il Pastificio Bolognese è stato colpito da una grave crisi finanziaria» osserva Ivano Cerri, il sindacalista della Filcams-Cgil di Bologna, che segue la vertenza assieme al collega emiliano Luigi Maiello ed al padovano della Fisascat-Cisl, Andrea Padoan.

«Tant’è che, negli ultimi mesi, non è più riuscito a pagare i fornitori delle materie prime e anche tutte le spettanze retributive ai dipendenti. Questa mattina sia noi del sindacato confederale che le Rsu saremo a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, per chiedere la concessione di un anno intero di cassa integrazione straordinaria. Tempo necessario per verificare la possibilità reale di individuare una nuova proprietà oppure di vedere come va a finire la richiesta al tribunale di un concordato preventivo».

Del tutto diversa, naturalmente, la posizione dei 10 collaboratori del reparto imballaggio, che si sono rivolti al sindacato di base Sls (Sindacato Lavoro e Società), con sede in via Tommaseo, a Padova.

«I nostri 10 assistiti sono già usciti dalla Gi On Board srl con un accordo sindacale sottoscritto da tutti gli ex lavoratori» spiega Vittorio Rosa, segretario provinciale di Sls «Hanno ottenuto un discreto esodo incentivato. In pratica hanno intascato tre mensilità anticipate. D’altronde non potevano più lavorare visto che la produzione è bloccata da oltre due settimane. Naturalmente, se l’azienda un giorno dovesse riaprire, chiederemo subito la riassunzione di tutti i 10 addetti della società milanese».


 

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