Chiusa “La Bulesca”, l’addio ai clienti su Facebook

La famiglia Chimetto, titolare dal 1972 del prestigioso ristorante, costretta ad arrendersi: troppe difficoltà finanziarie dopo la ristrutturazione
ZUPO SERATA LIONS BULESCA ZUPO SERATA LIONS BULESCA
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RUBANO. Dopo 40 anni di attività, i gestori del ristorante “La Bulesca” hanno dovuto arrendersi: dallo scorso fine settimana, lo storico locale ha chiuso i battenti.

Il commiato dalla clientela è stato affidato dalla famiglia Chimetto alla bacheca Facebook del ristorante, con un messaggio in cui Piodaniele Chimetto, la moglie Monica e la decina di familiari impegnati nell’attività esprimono la volontà che si tratti di un arrivederci e non di un addio.

Piodaniele Chimetto, figlio del fondatore del locale Giovanni e della moglie Loretta, cinque anni fa aveva dovuto mettere mano a lavori di ammodernamento e ristrutturazione dell’attività che avevano richiesto un finanziamento.

Il ritiro di alcuni soci e la crisi hanno però complicato la situazione, specie negli ultimi 3 anni, al punto che ai gestori è stato imposto il rientro dall’esposizione in tempi ridotti.

Sabato sera, dopo l’ultima serata di lavoro, la malinconica serrata in attesa delle decisioni della banca.

Amareggiato per la chiusura del prestigioso ristorante anche il sindaco di Rubano Ottorino Gottardo: «Ero al corrente delle difficoltà dei titolari, ma speravo proprio che le avrebbero superate. Per il nostro Comune, “La Bulesca” è da 40 anni un simbolo così importante che a rivelarlo basterebbe un particolare: abbiamo sempre lasciato dire che si trova a Rubano, ma in realtà lo è solo il viale d’ingresso, mentre tutto il complesso è in territorio comunale di Selvazzano».

La denominazione “La Bulesca” discende direttamente dalla tradizione della commedia cinquecentesca veneta: un anonimo veneziano inventò la figura del rissoso Bule. innamorato respinto dalla cortigiana Mariolina, e l’azione scenica si dipana in una locanda.

Aperto nel 1972, il ristorante era impegnato nel consolidamento dell’identità della tipica cucina padovana, attraverso la proposta di menù stagionali, nella riproposta di pranzi storici e ricette d’epoca, nell’adesione al circuito gastronomico del “Piatto del Buon Ricordo” e nell’originale presentazione di carrelli “a tema”.

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