Chiusa per lutto la bottega di famiglia a Concadalbero

CORREZZOLA. Le serrande sono abbassate nello storico negozio di alimentari della famiglia Peretto, in piazza a Concadalbero.
L’abitazione a fianco è vuota, al campanello non risponde nessuno. Antonio e Maria, i genitori di Pier Vladimiro Peretto, gestiscono da decenni l’attività e sono conosciuti da tutti nella piccola frazione.
Hanno saputo della morte del loro unico figlio dai carabinieri in tarda mattinata e sono subito partiti per l’obitorio dell’ospedale di Jesolo. Vladimiro viveva con loro, dopo la parentesi di un matrimonio finito ancora molti anni fa. Lo si vedeva spesso dietro il bancone a dare una mano in negozio, o nel vicino bar.
Ieri pomeriggio, la notizia della tragedia non era ancora arrivata a Concadalbero. Più di qualcuno aveva però notato l’insolita chiusura del negozio di alimentari, c’è chi aveva visto anche l’auto dei carabinieri davanti alla porta, ma nessuno si immaginava una simile tragedia in casa Peretto.
Vladimiro, per gli amici “Vladi”, è nato e cresciuto a Concadalbero, dove era tornato dopo il divorzio, ancora all’inizio degli anni Novanta. Poco più che ventenne si era sposato con una spagnola, dalla quale aveva avuto una figlia, Soledad. Poi il matrimonio era finito e lui era tornato a casa mentre la madre aveva scelto di andare con la bambina in Spagna.
Peretto aveva lavorato come operaio in una ditta della zona, ma attualmente pare fosse alla ricerca di un’altra occupazione e si rendeva utile nel negozio dei genitori i quali, anche dopo la pensione avevano scelto di tenere aperto il negozio.
Il tempo libero lo trascorreva con qualche amico del paese e tutti lo descrivono come una persona tranquilla e cordiale, anche se riservata.
«Veniva spesso da noi per un caffè e quattro chiacchiere con gli amici», raccontano i gestori del bar che si affaccia sulla piazza della frazione di Correzzola, dal lato opposto dell’abitazione e del negozio della famiglia Peretto, ancora increduli alla notizia del tragico incidente, «i suoi genitori sono un’istituzione in paese, da decenni mandano avanti il negozio di alimentari che fino a qualche anno fa era anche panificio.
Erano sempre loro ad occuparsi del forno e Vladimiro dava una mano. Era un mattiniero, si alzava sempre molto presto, lo vedevamo uscire per qualche passeggiata o corsetta nei dintorni».
Nell’edicola-tabaccheria né la proprietaria né i clienti sapevano dell’incidente: «Poveri genitori», commentano tutti, «che tragedia, dopo una vita di lavoro e sacrifici dover affrontare anche questa disgrazia e perdere l’unico figlio. Da molti anni ormai Vladimiro era tornato a casa e ogni estate per circa un mese veniva a trovarlo la figlia Soledad. Ormai è cresciuta, dovrebbe avere sui 25 anni. Abbiamo visto anche un amico di Vladimiro, ma probabilmente non sa ancora nulla».
A fianco dell’abitazione di Peretto la gente esce dall’ambulatorio medico e apprende con stupore la notizia. Tutti lanciano un’occhiata triste alle serrante abbassate del negozio e scuotono la testa.
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